Difenderà il titolo l’australiano Adam Scott che lo scorso anno lo conquistò superando alla seconda buca di spareggio l’argentino Angel Cabrera e i due saranno ancora in pista, ma con differenti prospettive. Scott, infatti, oltre all’ambizione di concedere un clamoroso bis, ha l’opportunità di superare nella classifica mondiale Tiger Woods, probabilmente accelerando i tempi di quanto avverrà comunque a breve termine. Infatti l’attuale numero uno mondiale è fermo ai box per un intervento alla schiena e la data del suo ritorno è ancora abbastanza incerta: si parla genericamente di estate e, pertanto, con appena 65 centesimi di punto di vantaggio potrà fare ben poco per evitare di abdicare. A Scott, però, piacerebbe immensamente avallare il sorpasso sul campo e l’impresa non è poi impossibile in un contesto in cui sono pochi i giocatori al top della condizione. Quanto a Cabrera, le sue ultime prestazioni non lasciano spazio a voli pindarici, però la regolarità non è stata mai il suo forte e dunque potrà mantenere quanto meno fede al suo ruolo di mina vagante.
L’assenza di Tiger Woods, che peraltro è dovuto ricorrere all’intervento perché stava perdendo a vista d’occhio competitività, toglie parecchio al torneo. Inutile nasconderlo: in questo momento le gare si dividono in due categorie, quelle con il numero uno (che lo è anche quando le classifiche non lo certificano) e quelle senza, che hanno altro peso specifico. Certo il Masters ha il suo fascino e comunque tiene l’onda d’urto, però qualcosa mancherà sia in chiave mediatica che tecnica, perché Woods, anche quando non è al top, ha sempre la capacità di offrire giocate spettacolari impossibili per altri.
Scott è tra i più gettonati nella lista dei favoriti dove trovano spazio altri concorrenti in buona forma: Dustin Johnson e Zach Johnson. Keegan Bradley, Bubba Watson e lo spagnolo Sergio Garcia. A costoro va aggiunto anche Matt Kuchar, beffato nel playoff domenica scorsa da Matt Jones nello Houston Open, ma chissà che il 36enne di Winter Park (Florida) non abbia tirato un sospiro di sollievo. Le statistiche sono impietose con coloro che vincono la gara che precede il Masters: infatti solo in cinque sono riusciti a far doppietta, l’ultimo fu Phil Mickelson nel 2006, che sette giorni prima era andato a segno nel BellShout Classic.
Mickelson ha dato segni di ripresa proprio in Texas, ma anch’egli ha avuto dolori alla schiena, meno gravi di Woods ovviamente, ma tali da pregiudicarne il rendimento. Il Masters è più degli altri major il suo torneo: ne ha vinti tre e questo potrebbe essere il quarto.
La lista dei pretendenti alla “giacca verde” è comunque lunga, perché con un field quasi stellare non può essere altrimenti, ma come detto sopra ci sono parecchi punti interrogativi dettati dalla condizione. Ci riferiamo, tra gli altri, a Webb Simpson, Jason Dufner, a i nordirlandesi Rory McIlroy e Graeme McDowell, ai sudafricani Louis Oosthuizen e Charl Schwartzel, agli inglesi Luke Donald, Justin Rose e Ian Poulter. E’ poco probabile che recitino un ruolo da protagonisti il tedesco Martin Kaymer, lo svedese Henrik Stenson, il sudafricano Ernie Els e l’inglese Lee Westwood, che sembrano avere il fiato piuttosto corto. Il Masters, però, offre una vasta gamma di emozioni e sicuramente sapranno darle anche alcuni protagonisti di edizioni passate quali Fred Couples, Mark O’Meara, Tom Watson e José Maria Olazabal, che varrà la pane di seguire almeno per qualche buca.
Molinari è alla quinta presenza di fila. Ha superato due volte il taglio (19° nel 2012 e 30° nel 2010), mancandolo nel 2011 e nel 2013. E’ entrato nel field per la sua posizione tra i primi 50 nell’ordine di merito a fine anno, ma sarebbe stato qualificato anche con la graduatoria della settimana precedente il major. Anche Manassero ha avuto accesso attraverso il World Ranking a fine 2013, mentre sarebbe rimasto fuori se avesse dovuto ricorrere alla seconda opzione (attualmente 52°). Il veronese sarà alla terza partecipazione, la seconda da professionista. Anche lui lo scorso anno è uscito al taglio, mentre nel 2010, da dilettante, si classificò 36°. Nell’occasione fu il più giovane amateur a partecipare all’evento e a superare il taglio, ma nel 2013 il primato è passato al cinese Tianlang Guan (56°). Per i due azzurri l’obiettivo minimo è quello di proporsi ad alti livelli. Sembra più tonico Molinari, ma anche Manassero, taglio a parte subito in Texas, sta indubbiamente alzando la qualità delle proprie performances.
Farà da prologo al Masters, il tradizionale Par 3 Contest, a metà tra gara e festa. In tema di superstizione non ha una buona fama: infatti da quanto è stato istituito (1960) nessun vincitore è mai riuscito a centrare il major nella stessa settimana. A vederla in maniera positiva è però vero che qualcuno lo ha fatto in anni diversi.
La settimana, invece, non è cominciata nel migliore dei modi. Il maltempo, infatti, ha impedito l’effettuazione della prima giornata di prove con relativo accesso agli spettatori, che avevano acquistato il biglietto. Verranno risarciti nel mese di maggio o potranno esercitare l’opzione di prenotare i biglietti per il lunedì di pratica dell’edizione 2015. Erano undici anni, ossia da lunedì 7 aprile del 2003, che non si verificava un evento simile. Quell’anno vinse il canadese Mke Weir.
Il torneo su Sky – La TV satellitare Sky darà ampia copertura al Masters Tournament a iniziare dal Par 3 Contest che andrà in onda mercoledì 9 aprile dalle ore 21 alle ore 23 (Sky Sport 2 e 2 HD). Per il torneo dirette su Sky Sport 2 e 2 HD con collegamenti: giovedì 10 aprile e venerdì 11, dalle ore 21 alle ore 1,30; sabato 12, dalle ore 21 alle ore 1; domenica 13, dalle ore 20 alle ore 1.
Repliche: prima giornata, venerdì 11 aprile, dalle ore 7 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 14,30 (Sky Sport 3 e 3 HD); seconda giornata, sabato 12 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 15,45 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 13 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 15 (Sky Sport 3 e 3 HD); quarta giornata, lunedì 14 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. Le dirette, da giovedì a domenica, saranno precedute di 30 minuti da Studio Golf, condotto a Francesca Piantanida.