Le Karavanche. Al confine tra Austria e Slovenia una lunga catena, un dolce e piacevole sistema montuoso sul quale, nella sua parte centrale, le cime, di cui solo alcune superano i duemila metri, si allineano lungo una unica cresta, per interecciarsi con quelle delle Kamnsiko-Saviniske Alpe. La cima più alta è lo Stol, che assieme al Golica sovrasta l’alta valle delle Sava sopra la città industriale di Jesenice. Dalla parte austriaca le Karavanche hanno un aspetto più prettamente alpino, mentre dal lato Sloveno prevalentemete boschivo nella parte bassa e ricche di verdi prati e grandi panorami nella parte alta. Sul Golica in particolare dove finisce il bosco, i pendii sono vasti ed erbosi fino in cima e vanta la sua fama per essere la “Montagna dei Narcisi” .
Golica, la montagna nuda. Sui suoi versanti le case sparse della Planina Pod Golico, un pittoresco paesino da cui iniziamo la nostra missione: andiamo alla ricerca dei narcisi. Sì perché il Golica è famoso per la sua flora, davvero ricchissima, direi magica, quando tra maggio e giugno spuntano i narcisi. Milioni di narcisi bianchi e profumati che ricoprono versanti interi, tanto da sembrare che abbia appena nevicato. Lasciamo l’auto poco prima di un bivio dove, da una parte Golica 3 h dall’altra Golica 2h e Gostilna Pri Fencu……….Sciegliamo la seconda
Superata la trattoria imbocchiamo un sentiero tra i fiori “trganje narcis prepovedano”, vietato raccogliere i narcisi, peccato che non ce ne sia nemmeno uno. Comunque le fioriture sono notevoli e anche le prime viste sulle Giulie già mi metton già di buon umore. Si entra nel bosco, ripido, fitto, di abeti e faggi, con le radici che sembrano vene dove scorre il sangue della natura.
Al riparo dal sole, saliamo, saliamo, si supera la stazione della teleferica, si continua, il sentiero è facile ma implacabile, meno male che siam all’interno di un bellissimo e fresco bosco. Poi si fa sempre meno fitto, sempre fiorito, ma non di narcisi e tra le fronde degli alberi regala qualche primo assaggio di panorami che da qui in poi saranno vastissimi. Molti gli escursionisti son già in discesa, forse hanno scelto le ore fresche del mattino per fare ritorno prima della "cottura", noi dobbiamo ancora salire e il sole non ha pietà. Ma siam qui per i narcisi! Poco prima del rifugio Koca na Golici il bosco si dirada e ci ritroviamo sui prati. Qua e la qualche raro narciso, sembra che siamo arrivati tardi, la fioritura c’è già stata. Peccato, si perde un po’ l’attrazione maggiore del Golica che comunque fin qui è pur sempre una bella escursione ……. E il meglio deve ancora venire
Un breve strappo finale e un po’ di riposo, dopo un paio d’ore eccoci raggiungere l’accogliente radura del rifugio Koca na Golici (1582 m)
Dietro il rifugio, sulla sinistra prosegue il sentiero , su per una valletta erbosa che sbuca sulla sella Rosca tra il Golica e il Hruski Vrh. Sempre tra splendide e varipinte fioriture, ormai rassegnati a non poter ammirare i prati bianchi di narcisi, lasciamo il sentiero per la sella, piegando a sinistra lungo l’evidente traccia che porta in cima. Il panorama sulle Giulie Slovene è molto bello, ma aspettiamo di arrivare in cima. Il sentiero raggiunge la cresta di confine a pochi minuti dalla cima, questo tratto è una corroborante piacevole delizia che ci regala il vigore che manca al raggiungimento della cima.
Si, la cima, un giardino inaspettato, sembra quasi che sia passato qualcuno a tagliare l’erba con le forbicine. La vista di sua Maestà il Triglav, il cielo azzurro, lo spazio verso le verdi vallate austriache riempono gli occhi e l’anima, ci togliamo gli scarponi e i calzini e proseguiamo scalzi sul morbido tappeto verde in ossequio alla montagna. Come per magia in pochi minuti la cima si svuota ( non è perché ci siam tolti gli scarponi?) e per un bel pezzo restiamo soli ad ammirare il vastissimo panorama, la muraglia delle Giulie, il Triglav come il trono degli Dei, tutte le montagne sopra il lago di Bohinj, la forcella Luknja, lo Stenar, il Kriz e il Razor, lo Spik e il cupolone del Mangart. A Nord, oltre le foschie il bianco dei Tauri e sotto gli scintillanti laghi della Carinzia, dietro di noi il Kosuta e lo Stol .
La sosta è lunga, io sono piuttosto stanco, sento la fatica della settimana, si potrebbe scendere al rifugio, una birra ci sta. Poi vedo la traccia che prosegue verso ovest, do una occhiata all’unica cartina del luogo 1:50.000 che ho e vedo che c’è un sentiero, propongo a Marisa, ma anche no, di provare a fare un anello scendendo lungo la cresta, anche se non ho visto nessuno andar da quella parte. So che si allunga ma mi attira l’alternativa del sentiero alternativo. Scendiamo il costone, il sentiero non è difficile ma niente a che vedere con quello di salita, a tratti la cresta è sottile, nessun problema solo che scende, va molto in la lungo il versante in direzione della Jeklevo Sedlo, si scende per oltre trecento metri poi si dovrebbe trovare un bivio, se sbaglio ci tocca tornar su e ne abbiam già fatti quasi mille.
Ma ecco i narcisi, migliaia, sono un po’ passati, ma sono migliaia, bianchi, profumati, che fortuna.Adesso il Golica è compiuto
Scendiamo ancora, alla sella troviamo le indicazioni per il rifugio Koca Na Golici 1 ora in un tripudio di fiori. Un lungo traverso, a saliscendi, fuori e dentro dal bosco ed ecco il rifugio, un po di riposo, un gradito incontro con un compaesano con la nostra stessa passione, anche lui alla ricerca dei narcisi, che a casa scoprirò già frequentatore come noi del web! Anche stavolta il caso ha voluto …...... la prossima volta la Radler ce la beviamo in compagnia!
A proposito di compagnia, bisogna scendere alla Gostilna pri Fencu per scoprire che gli avventori son proprio cordiali. La discesa è ancora un piacere fiorito mentre il sole inizia a cambiare i colori. La Gostilna è sopra il paesino di Planina Pod Golico, si può star seduti fuori, mentre il sole tramonta.
Il Polacco sa un po’ di inglese, l’inglese sa un po’ di italiano e sloveno, lo sloveno sa un po’ di inglese, noi un po’ di inglese e qualche parola di sloveno, sembra una barzelletta, alla fine finisce a schnapps e ………. Mentre io mi coccolo sui sedili come un narciso a Marisa tocca guidare fino a casa .