Ma ieri si è arrivati all’abisso con la pubblicazione di una lettera del comitato di Redazione del Corrierone nel quale ci si lamenta del fatto che sul sito del Corriere online sia stato pubblicato un link, cosa notoriamente inaudita in rete: “Caro direttore, abbiamo visto con stupore che il nostro sito online ospita addirittura un link a un altro sito. Ci sembra una iniziativa incomprensibile, specie in un momento in cui stiamo discutendo, con tutte le difficoltà che conosci, su come rendere più redditizio il nostro di sito. Ti chiediamo, dunque, di interrompere quest’operazione che ha disorientato la redazione”.
Si suppone, con qualche consistente azzardo, che in questo giornale dovrebbero trovare ricetto alcuni dei migliori professionisti dell’informazione, quindi non si fa fatica ad immaginare con quale competenza, apertura, libertà, intelligenza gli italiani possano essere informati sulle situazioni del Paese: ci vorrebbe un link alla disperazione. Quasi verrebbe da dire che con il prossimo trasferimento da via Solferino il Corriere potrà finalmente essere all’altezza della sua vocazione segreta: ma è solo un link a una vecchissima battuta con cui si prendevano in giro quelli che sostenevano di “andare al Corriere”. Alla Gondrand semmai.