Regia: David Fincher
Origine: USA
Anno: 2014
Durata: 149'
Attori principali: Ben Affleck, Rosamund Pike
Nick (Ben Affleck) torna a casa il giorno dell'anniversario di matrimonio senza la minima idea di cosa regalare alla moglie, che però sembra scomparsa nel nulla. Anche se preoccupato Nick non sembra sorpreso, sa che il matrimonio è giunto ormai alla fine e conosce benissimo il forte temperamento di Amy (Rosamund Pike). Inizia un'indagine personale che getta una nuova luce sul suo matrimonio.
Da Zodiac in poi, David Fincher ha in sostanza girato lo stesso film. Lunghe “parti” di narrazione interrotte da piccole scene, quasi degli sketch che fanno da snodo. Momenti topici sottolineati dal fantastico lavoro di Trent Reznor (in coppia con Fincher solo negli ultimi tre e con Social Network vincitore dell'oscar per la migliore colonna sonora nel 2011). I toni si alzano. I personaggi dopo ogni svolta sono sempre un po' cambiati, sempre meno ottusi, sempre più aperti a considerare ogni eventualità dell'inchiesta. Fincher, che nella sua carriera ha sempre avuto modo di sperimentare generi e stili s'è come standardizzato. Il metodo dobbiamo dirlo, funziona. Anche perché a quest'impianto si va ad aggiungere un grandissimo gusto per scenografia e fotografia. Una grande cura per i personaggi secondari, tutti distinguibili e tutti con dietro una storia di vita fatta per essere esplorata. Ogni sequenza è sempre ricca di particolari, di gesti che contribuiscono a rendere credibile il mondo creato nei suoi thriller.
Il film vince perché grottesco, perché ironico. Vince se vogliamo vedere in Gone Girl una storia kafkiana, dove non è permesso fare domande. Questa lettura (forse un po' forzata) ci viene in parte suggerita dal contrappunto musicale di Trent Reznor, molto più discreto rispetto ai lavori precedenti (molto meno Nine Inch Nails). La sua musica non incalza mai perché non può (la storia non riesce a svoltare ma solo a contraddirsi). Reznor con una magia riesce a dare un minimo di coerenza al delirio. Trasforma questa lunga serie di contraddizioni in sogno.
Isaia Panduri