La notizia non appartiene alla categoria delle breaking news ma resta comunque molto interessante: negli scorsi giorni Google ha modificato, all’interno del codice del proprio browser di navigazione Chrome, i parametri di riconoscibilita’ attivi per i certificati SSL.
Non e’ la prima volta che accade qualcosa di questo tipo, ma nel caso dell’Autorita’ di Certificazione TurkTrust (i cui certificati digitali sono stati esclusi da quelli considerati attendibili non solo su Google Chrome, ma anche da parte degli altri principali browser di navigazione) la motivazione di questa scelta sta nella diffusione, da parte della societa’ turca, di certificazioni che riportavano tra le informazioni delle stesse il nome di Google.
Google Blocca I Certificati SSL Di TurkTrust
La CA aveva giustificato l’accaduto parlando di una “grave svista” assolutamente non dolosa, ma questo non e’ servito a risolvere la situazione a proprio favore. Google, temendo (come ampiamente prevedibile) che questi certificati SSL potessero essere considerati attendibili dai navigatori, e’ entrata in scena comunicando la propria intenzione di rendere globalmente nota tale situazione, scegliendo di applicare una modifica al proprio browser Chrome e “sospendendo” la richiesta di inclusione della CA all’interno del gruppo di emittenti attendibili.
Google temeva, in particolare, che questi certificati SSL contraffatti potessero essere utilizzati per attacchi di phishing, con ingenti danni anche economici per chi si fosse sfortunatamente fidato di quanto riportato.
Simile approccio nei confronti di questa situazione e’ stato adottato anche dai produttori di Internet Explorer e Mozilla Firefox, che nei giorni a seguire hanno reso disponibili in Rete le patch atte a porre rimedio a quanto creato da TurkTrust.
La vicenda di TurkTrust dimostra, una volta di piu’, quanto sia necessario affidarsi a autorita’ certificanti conosciute e che detengano il certificato SSL subordinato (o intermedio) necessario per porre in essere certificati SSL in serie. Attraverso i certificati SSL intermedi, o root certificates, il detentore puo’ infatti porre in essere certificazioni Secure Sockets Layer in serie per un numero potenzialmente illimitato di richiedenti.