Non c’è soltanto Android, inteso come strategia nel mondo della telefonia: Google ha capito – e come sarebbe potuto accadere il contrario, con tutti gli indicatori che vanno in quella direzione? – che il prossimo futuro del mercato si giocherà sul terreno dell’accesso in mobilità. Allora non è affatto un caso se, poco dopo aver introdotto la funzione Instant anche sui telefonini, Mountain View abbia deciso ora di implementare la possibilità di interagire con Google Docs anche tramite lo schermo e la tastiera (fisica o virtuale) dei propri smartphone o dei tablet come iPad, purché rispondenti ai requisiti minimi di sistema (Android 2.2 e iOS 3.0 o superiori).
Non solo l’accesso ai singoli documenti, quindi, ma proprio l’opportunità di modificarli in qualsiasi luogo dotato di connessione a Internet (con i cambiamenti apportati che, manco a dirlo, appaiono sul file a cui si sta lavorando praticamente in tempo reale).
On the go, dicono gli anglosassoni, e l’espressione in effetti rende molto bene ciò che vuol dire: visualizzare fogli di testo o di calcolo e poterli editare mantenendone la formattazione e salvandoli come se si stesse operando da un normale computer con un dispositivo che sta nel palmo di una mano e che può essere trasportato ovunque, per disporre di fatto di un vero e proprio mini-ufficio nella tasca dei pantaloni o della giacca.