Google Drive il nuovo sistema di archiviazione online fa scattare le prime polemiche.

Creato il 13 maggio 2012 da Hugor @msdiaz61
Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, Google oggi ha lanciato Drive, il suo nuovo servizio per conservare e condividere file online.
Il sistema è già disponibile e può essere attivato attraverso l’indirizzo http://drive.google.com, per chi è già in possesso di un account Google (se usate Gmail, per esempio).
Su Google Drive possono essere caricati tutti i tipi di file, dai pdf ai video, passando per le foto, i documenti, i fogli di calcolo e molto altro ancora. I file sono salvati online e sono quindi accessibili da qualsiasi dispositivo che sia connesso a Internet.
Il lancio di Google Drive è avvenuto puntualmente il 24 aprile e sul Web, invece che l’atteso entusiasmo, circolano le prime polemiche. A far discutere sono le norme di utilizzo e, in particolare, la possibilità che Google possa “ficcare il naso” nei documenti degli utenti.
Il nuovo servizio del gigante californiano non è in realtà nulla di nuovo: si tratta di un sistema di archiviazione online (5 gigabyte di spazio gratuito) che somiglia al già conosciuto e diffusissimo Dropbox, che offre però solo 2 GB gratuitamente. In termini di capienza, però, Google non ha il record: a superarla è Microsoft, che ha proprio in questi giorni (un caso?) regalato ai suoi utenti SkyDrive un’espansione a ben 25 gigabyte.
Le caratteristiche di base sono le stesse: usando un sistema di archiviazione online è possibile memorizzare documenti, musica, video e qualsiasi tipo di dati per potervi accedere in qualsiasi momento via Internet.
Altro problema è quello della tutela del copyright.
I sistemi di archiviazione online permettono infatti di condividere con chiunque i file caricati nei vari “drive” e rischiano di trasformarsi in un potentissimo strumento per la distribuzione di documenti, musica e video. Basta inviare un’email (o pubblicare sul Web) un collegamento perché chiunque possa scaricare i file. Nelle condizioni di utilizzo, Google afferma di “Fornire informazioni per aiutare i titolari di copyright a gestire la loro proprietà intellettuale online”. Non è chiaro se questo comporti un monitoraggio del materiale che verrà caricato su Google Drive o meno. I più pessimisti, però, temono che l’ipotesi sia tutt’altro che remota.
Drive è pensato per funzionare in maniera completamente integrata con gli altri prodotti Google. Potete già condividere le vostro foto da Drive a Google+ e presto sarà anche possibile allegare file da Drive direttamente nei messaggi Gmail.

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