Google e il brevetto “Active Watching”: Spy Feature?

Creato il 20 settembre 2014 da Paolo Dolci @androidblogit

Gli utenti Android che hanno imparato ad amare i comandi vocali, potrebbero presto ricevere una gradita sorpresa: Google sta lavorando su alcune “folli” implementazioni.
Ma andiamo con ordine.

Un recente aggiornamento ha introdotto la feature di ascolto continuo tramite le parole Ok Google, implementata dapprima su Google Now e , in seguito, sulla piattaforma Android Wear; ma il meglio deve ancora venire.

All’interno di un brevetto del 4 settembre – dal titolo “rilevare la fine di una domanda posta dall’utente“- troviamo alcuni algoritmi che ci illustrano come Google potrebbe presto implementare la tecnologia “Active Watching” per identificare e seguire le persone in una stanza.

Il brevetto, in modo abbastanza semplice, descrive delle feature già disponibili in alcuni dispositivi Android, come il nuovo Moto X (2nd gen). Lo smartphone utilizza più microfoni e sensori per rilevare la posizione di voci, consentendo di ignorare l’input vocale proveniente da sorgenti indesiderate.

E’ interessante notare il tipo di sensori utilizzati: l’algoritmo fa affidamento anche sulla cattura di immagini tramite una fotocamera, una webcam o altri dispositivi di acquisizione video, in modo da identificare e tracciare gli elementi presenti nella stanza.

I dati catturati vengono memorizzati e archiviati in profili utente.

L’analizzatore visivo può determinare il numero di persone in un’area circoscritta da dati visivi, l’identità delle persone stesse, gli angoli verticali e orizzontali (posizionamento) della testa, l’inclinazione, il movimento delle labbra.

Determinare l’identità delle persone? Sì …grazie ad elementi audio-visivi:

Determinare l’identità della persona che fornisce l’input vocale, in base al movimento delle labbra e le caratteristiche acustiche della voce.

Il brevetto di Google mostra quindi che anche la voce può essere analizzata e combinata con le riprese effettuate dal device utilizzato, sempre col fine di avere un profilo dettagliato dell’utente.

Il sistema può analizzare i dati visivi memorizzare informazioni audio ed in un profilo utente …

Google descrive anche alcuni esempi dei dati che possono essere utili a determinati servizi:

•Social network utente
•Azioni sociali o attività
•Professione
•Preferenze utente
•Posizione attuale

Sembra però gli utenti possano decidere se attivare o meno queste funzionalità, anche se il brevetto riporta il condizionale quando si parla di questa possibilità.

Tre dispositivi “ovvi” (oltre smartphone e Chromebook), in cui Google potrebbe implementare questa killer feature, per creare nuove esperienze, saranno quasi sicuramente:

•Android TV
•Google Car
•Android @ Home

Nota: il termine “osservazione attiva” non è utilizzato da Google in questo brevetto. Il colosso di Mountain View, tuttavia, chiama questa feature “ascolto attivo” (Active Watching).
Ci auguriamo che Google utilizzi questa feature in modo meno invadente. Che la privacy ormai sia un’illusione è una consapevolezza diffusa. Ora però si può trasformare questa sensazione in certezza.


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