Mountain View ha infatti rilasciato la sua applicazione (gratuita) di geolocalizzazione che potrà da oggi essere usata su iPhone 3GS e iPhone 4, su iPad e sui dispositivi iPod Touch di terza e quarta generazione con iOS 4.o o successivi. Con questa mossa Google lancia la sfida a servizi simili come Foursquare, Gowalla e il più recente Facebook Places, offrendo ai suoi utenti l’opportunità di mostrare agli amici la propria posizione attuale grazie al sistema Gps e al collegamento a Internet.
Il piano di scontro, tuttavia, è “solo” sul terreno comune della geolocalizzazione, perché poi le differenze sono abbastanza sostanziali tra i vari servizi: con Google Latitude attivo, infatti, diffondiamo in ogni momento la nostra posizione nel mondo (costantemente condivisa con la propria rete sociale, anche quando l’applicazione è chiusa, sebbene i diversi livelli di privacy impostabili consentono, ad esempio, la disattivazione dell’aggiornamento automatico).
Gli altri strumenti, in primis Gowalla e Foursquare, fondano invece la loro popolarità (quest’ultimo ha appena raggiunto il traguardo dei 5 milioni di utenti registrati) su diversi fattori, primo tra tutti quello ludico rappresentato dal meccanismo dei badge e dal sistema di mayorship che, innescando una sorta di competizione sociale tra i propri amici e contatti, apportano al servizio una longevità molto maggiore rispetto alla reale utilità che un sistema di geolocalizzazione può rappresentare nella quotidiana per l’utente medio. Aspetto ludico che manca totalmente, invece, a Google Latitude e che rende dunque ancora più incerta e ardua la sua effettiva capacità di imporsi come applicazione must-have.