Google: multa da 22,5 milioni di dollari per aver fatto la spia

Creato il 12 agosto 2012 da Andy04 @stilegamesnews


Per alcuni mesi a cavallo tra il 2011 e il 2012 Google avrebbe inserito in Safari, a insaputa degli utenti e della stessa Apple, un “cookie” con cui teneva traccia dei movimenti su internet degli utenti Mac, iPhone e iPad. La questione si è chiusa con una multa da record, 22,5 milioni di dollari, ma senza l’ammissione della colpa da parte del colosso di Mountain View. Nel mese di febbraio a segnalare il fatto era stato il “Wall Street Journal” e la notizia aveva scatenato un vero putiferio perchè il servizio evidenziava come Google avesse utilizzato un “exploit“, ovvero un codice che utilizza le vulnerabilità dei sistemi operativi e delle applicazioni, per inserire dentro il browser Safari  un cookie passivo, senza alcun intervento da parte dell’utente e Safari sarebbe stato messo nelle condizioni di non riconoscere il cookie come estraneo, ma come inviato direttamente da Google e per questo sicuro.

Questa applicazione tracciava la navigazione degli utenti senza che gli stessi ne fossero consapevoli e grande è stata la grande sorpresa dei clienti Apple  e della mela di Cupertino, che erano completamente ignari di quanto stava accadendo. La risposta di Google era stata immediata e aveva cercato di abbassare i toni della discussione, spiegando che la vicenda era stata gonfiata ad arte dalla testata giornalistica e  di aver solamente usato una caratteristica di Safari per dare agli utenti alcune funzionalità, già abilitate da chi si era loggato in Google.

Diversa invece la posizione tenuta dalla Electronic Frontier Foundation (EFF) che si è scagliata contro il colosso di Mountain View accusandolo di aver infranto la privacy dei suoi utenti e della Federal Trade Commission, che mai aveva sanzionato una azienda così severamente, anche se la cifra sembrerebbe il risultato di un accordo, visto che non c’è stata nessuna ammissione di colpa da parte di Google, che si ritrova con la fedina pulita, una multa che non incide in bilancio e con la sola rimozione del famigerato cookie.

Anche la sanzione da record sta scatenando un vero polverone tra chi si dice contento e chi invece si dice convinto di aver permesso al colosso americano di farla franca con poco.


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