Google: taglio netto alla pubblicità, rimossi 780 milioni di spot

Creato il 22 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Google si schiera contro la pubblicità cattiva mettendo in campo un team di mille persone in tutto il mondo. Lo scopo è quello di cancellare la pubblicità fasulla rendendo internet un posto più sicuro

La lotta alla pubblicità online si fa sempre più decisa. Google non transige comportamenti irregolari e decide così di prendere seri e drastici provvedimenti.

Sono numerosi online gli spot che promuovono merci fasulle come ad esempio pillole miracolose per perdere peso o finti orologi di marca, farmaci non approvati e pubblicità che contengono malware in grado di infettare smartphone e pc. Goggle ha però deciso di fare guerra a questi spot e nel solo 2015 sono atti rimossi ben780 milioni di spot reputati “cattivi”, quasi il 50% in più rispetto all’anno precedente.

Photo credit: toprankonlinemarketing via Foter.com / CC BY

Google ha spiegato, con un post sul suo blog, che questa operazione di pulizia è frutto di norme stringenti. Ci sono mille persone in tutto il mondo che hanno il compito di trovare e rimuovere gli spot inappropriati. non c’è da sorprendersi, però, se Google utilizza tutte queste energie per il mantenimento di una pulizia pubblicitaria nel web. Infatti, il 90% degli introiti del colosso mondiale arrivano proprio dalla pubblicità. Non può permettersi di credere di credibilità sui propri portali.

Circa 10mila siti e 18mila account che tentavano di vendere merci contraffatte sono stati cancellati, insieme ai 30mila siti che promettevano rimedi e integratori miracolosi per dimagrire.

Bloccati oltre 12,5 milioni di annunci relativi a medicinali, non approvati per l’uso o che millantano la stessa efficacia di quelli per cui è necessaria legalmente una ricetta medica.

La compagnia Mountain View è particolarmente sensibile in merito: nel 2011, infatti, acconsentì al pagamento di 500 milioni di follare per risolvere un contenzioso legale con il Dipartimento della Giustizia americano. L’accusa era l’utilizzo della pubblicità della farmacie online canadesi per l’importazione illegale negli Stati Uniti di farmaci con obbligo di prescrizione.

S.C.

Tags:#google #advertising #pubblicità #browser #web #internet #usa