Nell’articolo si evidenziavano peraltro alcuni aspetti legati alla nostra condizione di cittadini europei e sulle contraddizioni del fatto che non siamo ad oggi in grado di esprimere un Governo eletto a suffragio universale.
La grossa crisi in cui versiamo, in cui in particolare l’Europa versa, è in gran parte dovuta alla precarizzazione della società, alla grossa crescita di disuguaglianze, dovute anche alla crescita della disoccupazione, ma non solo, perché un grosso baco è senz’altro il diverso peso che ognuno può avere nel sostenere un governo piuttosto che un altro, il grosso peso delle lobbies che assumono un “peso numerico” esponenzialmente più alto rispetto a quello di comuni cittadini.
Una testa una voto! Se fosse così la Democrazia avrebbe ben pochi mali da farsi curare…
La compresenza di tre elementi, democrazia, sovranità nazionale e globalizzazione, sembra sia per certi versi ridondante rispetto alle politiche attuali, una “triplice” che non prevede, per la sopravvivenza della democrazia, il persistere della sovranità nazionale o viceversa. Se è vero, come anche nell’articolo di Repubblica si rileva, che tra i tre elementi ci sia una certa incompatibilità, e sia la globalizzazione l’unico elemento ormai “irrinunciabile” o comunque “indistruttibile”.
Lo scenario può anche spaventare, ma senza la sovranità nazionale una certa democrazia va’ avanti, ed a braccetto con la globalizzazione, in un panorama di selvaggio mercato senza (o con poche..) regole porta allo sfascio il mondo, scenario di cui le prime avvisaglie sono già sotto i nostri occhi.
Il compito degli Stati, quello di proteggere le popolazioni, per sopravvivere ai sussulti dell'economia, delle speculazioni, non è forse sufficiente a bilanciare quel grosso elemento in costante crescita che mina alla base gli equilibri mondiali che è la perenne crescita delle disuguaglianze, elemento che mina la democrazia e lo stesso suffragio universale.
La soluzione a questo problema, alle crisi, ai problemi finanziari tutti, viene trovata nella presenza di un Governo Europeo eletto a suffragio universale, che prenda decisioni comuni tra i vari Stati, e limitando le potenza dei liberi mercati, sia in grado stabilire e far rispettare precise regole indispensabili, rese necessarie dopo la ormai tangibile constatazione che l’ideologia dell’autoregolamentazione dei mercati sia evidentemente fallita!
Sarà davvero questa la via d’uscita?
nanni