"C'è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo! Non ci riusciranno! Sento che, in futuro, le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni! Che, grazie alla comunicazione di massa, capiranno cosa voglio dire questa sera! Capiranno e apriranno gli occhi, anziché averli pieni di sale! E si chiederanno cosa succedeva sulla spiaggia di Capocotta"(Rino Gaetano ad un concerto prima di cantare Nuntereggae più nel 1979)
Se si cerca Rino Gaetano su wikipedia, si troverà scritto quello che avete appena letto. Sulle sue canzoni, aveva ragione: oggi le cantano, le suonano e le "ballano" in molti; forse tante persone non sanno però a cosa si riferisce "Rino" quando parla di Capocotta. Per questo, consiglio di cercare su wikipedia e/o su internet il riferimento dello stesso Rino Gaetano alla spiaggia del litorale romano. Ma quanto è ancora attuale questa canzone, provate a cambiare qualche personaggio noto di 30 anni fa con quelli presenti oggi, poi domandatevi, cos'è cambiato?Rino Gaetano parlava di comunicazione di massa. Certamente si sono fatti passi in avanti straordinari, si pensi a questo blog, dove si può scrivere liberamente. Si pensi poi a tutti i social network, dove ognuno scrive quello che vuole. Si è controllati? a volte censurati? Tutto da dimostrare ovviamente, si può affermare comunque che l'Italia non gode attualmente di una buona reputazione sul grado di libertà di stampa nel mondo. Si pensi che non siamo messi molto bene nelle classifiche sull'argomento, (tra il 40° e il 50° posto), si pensi inoltre che esistono nel nostro paese diversi casi di conflitti d'interessi. Non solo quello più "famoso", anche altri, magari "minori", sbaglio? Come ci siamo ridotti mi verrebbe da dire, vi dico invece che il prossimo 2 giugno, saranno passati 30 anni dalla morte di Rino Gaetano in quel maledetto incidente stradale che lo vide coinvolto. Torneremo quasi sicuramente a parlare in futuro di questo importante cantautore. Oggi mi sembrava giusto ricordare in questa rubrica "Nun te reggae più", perchè oggi più che mai, lo pensiamo, lo cantiamo e lo balliamo.
di Daniele Coltrinari
Tratto da wikipedia:
Nuntereggae più/E cantava le canzoni è un 45 giri di Rino Gaetano pubblicato nel 1978 dalla It.
Il testo è pura denuncia, grido di allarme, ultimo appello alla coscienza individuale e collettiva degli italiani. Nasce da una profonda riflessione (vedi intervista radiofonica di Enzo Siciliano) sulla situazione dell'Italia. Si svolge come ragionata consequenziale elencazione di fatti e personaggi che hanno un profondo nesso logico-politico-civile: la degenerazione neo-consociativa "senza fatti e soluzioni" dell'Italia, provocata dai partiti di governo (DC PSI PLI PRI) in unione con il PCI, che ha ormai corroso e corrotto il popolo italiano (la degradazione antropologica dell'italiano già descritta e denunciata da Pier Paolo Pasolini). Tra i nominati in quella canzone è importantissimo il riferimento secco all'ex presidente in Italia della ESSO, Vincenzo Cazzaniga, plenipotenziario e corruttore delle sette sorelle (compagnie petrolifere), che sintetizza il ruolo del controllo delle multinazionali del petrolio sul nostro Paese. Si nomina anche la senatrice Susanna Agnelli, la quale confermò, quando entrambi furono ospiti di Maurizio Costanzo, la liceità da parte dei giovani di esprimersi così in quel momento storico-politico, il conduttore fu invece molto infastidito e arrivò a dire che il prossimo successo di Rino sarebbero state le Pagine Gialle. Il titolo della canzone nasce dalla frase, tipicamente romanesca, che Bruno, l'amico di sempre che Rino canzonava in continuazione, gli disse esasperato "Rino nun te reggo più". Da qui lo spunto per il gioco di parole, molto in uso nel linguaggio indiano-metropolitano di quegli anni, Nun-te-reggo(ae) più. Rispetto alla versione contenuta nel long playing questa versione è più corta, in quanto manca la strofa che inizia con Immunità parlamentare. La canzone venne pubblicata su 45 giri anche in Spagna, tradotta come Corta el rollo ya. Nella canzone c'è anche un riferimento alla spiaggia di Capocotta o per l'omicidio di Wilma Montesi, a rievocare la nota impunità del potere, o, più probabilmente, per il fatto che la borghesia romana di sinistra, sull'onda imitativa dello scrittore Moravia, avesse scelto una spiaggia "popolare" per indossare "Cartier Cardin Gucci".