Graham Henry e quel Francia-Nuova Zelanda del 2007 al retrogusto (per lui) di combine

Creato il 29 luglio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Il ko è tra quelli che hanno fatto davvero male, tanto è vero che a distanza di quasi 5 anni se ne parla ancora. In Nuova Zelanda il ko subito con la Francia a Cardiff nei quarti di finale del Mondiale del 2007 non è stato ancora digerito, un 18-20 di cui ancora non ci si capacita un granché. Quel 6 ottobre andò infatti in scena una mezza tragedia nazionale a Auckland e dintorni. Succede nello sport, basta farsene una ragione.
Poi arrivano le recriminazioni, anche a distanza di 5 anni. E alcune lasciano francamente stupiti. Come quella a cui si aggrappa il ct neozelandese dell’epoca, quel Graham Henry che nel 2011 riportò il titolo iridato agli All Blacks, guarda caso proprio contro la Francia: secondo Henry quella partita fu sostanzialmente venduta. E l’allenatore non lo ha detto in una intervista ma lo lascia intendere (usando abili giri di parole, “It wasn’t politically correct to even suggest the match officials might have favoured one team”) nella sua autobiografia in uscita, Graham Henry Final Word, lavoro a quattro mani con Bob Howitt.
Principale colpevole è la terna arbitrale: Wayne Barnes, Jonathan Kaplan e Tony Spreadbury. Henry si è visto e rivisto la partita per decine di volte e ha deciso che la Francia avrebbe dovuto essere penalizzata dagli arbitri una quarantina di volte ma sul campo la Nuova Zelanda potè godere solo di due punizioni a favore. Senza dimenticare il passaggio in avanti che avrebbe viziato la meta francese decisiva.
Le statistiche della rilettura del match fatte da Henry parlano di una squadra – gli All Blacks – che pur dominando sono usciti incredibilmente sconfitti e la risposta che si è dato è che le cose non sono andate in maniera regolare e che l’IRB avrebbe dovuto aprire un’approfondita inchiesta, cosa che però non è mai stata fatta.
Henry nel libro dice che rivedendo le immagini della partita è dovuto correre in bagno a vomitare e si chiede come mai l’International Borad non fece nulla per una cosa che in altri sport avrebbe destato scandalo.

Nel libro Henry rivela anche che Richie McCaw nella finale della RWC 2011 smise di seguire gli indirizzi che arrivavano dalla panchina e che nell’ultima mezz’ora fece sostanzialmente di testa sua. Chissà cosa sarebbe successo se la Francia avesse vinto… (e mi chiedo nel giro di quanti anni vedremo McCaw nel ruolo di ct tuttonero).


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