Gran Premio di Singapore 2012, gara

Da F1web

Cinque mesi senza vittorie, tra guasti, sanzioni disciplinari e regressione tecnica. Il periodo grigio di Vettel finisce a Singapore, dove Seb si riprende la seconda posizione nel Mondiale, nel giorno in cui Hamilton incassa un ritiro pesantissimo e sprofonda a -52 dalla vetta.

Leader incompiuto. Dura 22 giri la corsa di Lewis che si blocca per l’avaria del cambio e non monetizza la pole position. Via radio diceva: “Ho delle sensazioni strane”. Vettel svela: “Era un po’ che stava perdendo olio”.

Per un soffio. La McLaren salva il secondo posto con Button, ma lui sfiora un disastro ridicolo con Vettel dopo la prima safety car, quando Seb inchioda mentre compatta il gruppo. Jenson che cerca di mantenersi incollato per sfruttare l’accelerazione rischia di prenderlo in pieno. E via radio invoca l’intervento di Charlie Whiting.

A piccoli passi. A parte il confronto con Hulkenberg, è tutta d’attesa la gara di Alonso. Ma è un’attesa che paga, perché oltre a Hamilton si ferma pure Maldonado, per cui Fernando agguanta il podio che si era prefissato alla vigilia. Domenicali comunque non è più sereno: “A Maranello bisogna riprendere a sviluppare la macchina perché altrimenti i podi non ci bastano”.

Ancora. Lui nega, ma l’impressione è che sbagli clamorosamente a calcolare le distanze: Schumi piomba addosso a Vergne e combina uno sfacelo. È un tipo di incidente che gli capita troppo spesso da quando è tornato a correre: a Barcellona con Senna; l’anno scorso, sempre a Singapore, con Perez.

Quando il gioco si fa duro. Rischiano grosso anche Massa e Senna, però non fanno danni: Felipe in rimonta si infila tra il muretto e la Williams. Deve controllare l’effetto pendolo per scongiurare l’incidente. Tra l’altro arriva ottavo, dopo la foratura che alla partenza l’aveva relegato in fondo.

Be careful! Prima del via, Webber metteva in guardia Grosjean dopo il botto provocato a Spa: “Sa che tiro un buon gancio destro, quindi starà alla larga da me. E nel caso mi dovesse colpire, farà bene a cominciare a correre”.

La lotta dei poveri. Sempre zero punti, ma un dodicesimo posto che vale una stagione intera: Glock permette alla Marussia di scavalcare la Caterham tra i costruttori. A fine stagione sono soldi che contano.

RIP. Un silenzio lungo un minuto, prima del via della corsa: la Formula 1 ha salutato così Sid Watkins, il medico storico della FIA. E Vettel dal podio gli dedica la vittoria: “Se possiamo correre in condizioni di ragionevole sicurezza è anche per merito suo”.


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