Aprendo la home vengo investita in pieno dai fumi tossici e belligeranti della memoria dell'11 settembre. Oggi sarebbe il 7, dico io, ma è il caso di andare tanto per il sottile? A la guerre comme à la guerre. E l'Italia, come giustamente ha fatto notare qualche giorno fa Enzo Bianchi dal palco del Festival della Mente di Sarzana, volenti o nolenti è in guerra: con la Libia. Chissà se IlGiornale.it se n'è accorto.
Comunque sia, scorro la pagina e leggo i titoli: e con somma compiaciuta sorpresa mi trovo di fronte ad autentici piccoli capolavori di letteratura splatter.
Così scopro che Gesù, noto personaggio mediatico evidentemente sponsorizzato da IlGiornale.it, avrebbe più fans, almeno su facebook, di quanti non ne conti Lady Gaga;
che d'Alema si sarebbe dato alla degna, antichissima pratica della viticoltura, vendendo il capitalistico yacht in favore dei più rurali ettari di terreno necessari al fine di cui sopra;
che tot occhi, tot orecchie, tot pezzi di fegato, tot tratti di colon sarebbero stati trapiantati in altrettanti pazienti in lista d'attesa, di tale e tal altra età, il tutto farcito di numeri cifre anni minuti secondi e picosecondi, per amore di scientificità;
che in Libia, per l'appunto, seicento tra orsi e leoni (orsi e leoni in Libia???) starebbero morendo di fame nello zoo (ah, ecco);
che lo sciopero di ieri sarebbe stato un flop: frequentato solo da vecchi avanzi di balera e studentelli punkabbestia;
e che, ciliegina sulla torta, quel depravato di Pisapia avrebbe vagliato l'ipotesi di distribuire nelle scuole elementari milanesi un libriccino a fumetti in cui le famiglie omosessuali vengono, orrore e vergogna, equiparate a quelle eterosessuali. E qui si tocca davvero il fondo.
La giornalista che firma questo capolavoro ci rammenta, testuali parole, che "Piccolo Uovo, il protagonista del fumetto, è un gamete femminile. Come ognun sa, deve congiungersi con il gamete maschile, più comunemente detto spermatozoo, perché nasca un bimbo o una bimba. Ma il naturale concetto di maschile e femminile sembra ignoto al racconto per gli asili".
Forse che, perdendosi tra sanguinolente narrazioni di salsicce transgeniche, animali in guerra, tenori squartati, spermatozoi a caccia di ovuli e altre amenità da Grand Guignol, dalle parti del IlGiornale.it abbiano smarrito anche il senso dell'amore?
Può essere. E' troppo semplice l'amore e non fa notizia.
E tutto sommato va bene così: perché priverebbe i lettori del piacere truculento di concedersi ogni tanto, rigorosamente a stomaco vuoto, la lettura de IlGiornale.it.