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Grandi fotografi grandi narratori – 15 Letizia Battaglia

Da Sulromanzo

Grandi fotografi grandi narratori – 15 Letizia BattagliaCi sono persone di cui si potrebbe dire che hanno il loro destino nel nome che portano, e Letizia Battaglia (Palermo, 5 marzo 1935), siciliana famosa in tutto il mondo per le sue immagini, ma per la quale la definizione di “fotografa” suona decisamente riduttiva, possiede di sicuro un carattere battagliero, che l’ha portata a impegnarsi per tutta la vita su più fronti.

La sua lunga e ancora attiva carriera è iniziata in ambito giornalistico alla fine degli anni ’60, come cronista del giornale palermitano L’Ora, per il quale diventa presto corrispondente da Milano. Ma i compensi sono scarsi, e per guadagnarsi da vivere Letizia si procura presto delle collaborazioni ad altri giornali e riviste. Qualcuno le chiede per caso se sia disposta ad accompagnare i suoi articoli con qualche immagine, ed eccola trasformata in un reporter, a caccia di notizie armata di una piccola macchina fotografica non professionale, dalla quale però escono subito immagini talmente interessanti da finire sui principali quotidiani milanesi, dal Corriere della sera a Il Giorno.

Ne consegue che, nel 1974, L’Ora la richiama a Palermo per affidarle tutto  il settore fotografico del giornale, incarico che porta la Battaglia a consacrarsi del tutto alla fotografia, approfondendone col tempo anche gli aspetti teorici.

Gli anni ’70 in Sicilia vengono ricordati come un periodo cupo, contrassegnato da un crescendo di omicidi di matrice mafiosa che avrà il suo apice tra il 1978 e il 1982, con le morti violente di Giuseppe Impastato, assassinato nel 1978, e del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, colpito a morte con la moglie e la scorta nel 1982.

Gli scatti di Letizia Battaglia documentano in modo crudo e senza filtri questa realtà: sono fotografie sempre  in bianco e nero («il colore non mi piace, lo trovo orribile» ha dichiarato in una recente intervista), a volte poco curate dal punto di vista tecnico perché spesso scattate al volo, da vera fotoreporter d’assalto, ma dal fortissimo impatto visivo. Non ci vengono risparmiati né i corpi crivellati di colpi delle vittime, né le macchie di sangue sulle strade, né lo strazio dei parenti, e nemmeno, spesso, l’indifferenza dei passanti.

Sono di Letizia Battaglia anche le famose fotografie che ritraevano il senatore Andreotti in un lussuoso albergo siciliano insieme agli esattori mafiosi Salvo, poi acquisite agli atti del processo a suo carico, ma non per questo possiamo etichettarla solo come “fotografa della mafia”: negli stessi anni ci racconta tutta la vita di Palermo, tra splendori e  miserie, tra le feste rituali e la vita quotidiana degli abitanti, con una predilezione per i soggetti femminili.

Nel 1985, ormai artista conosciuta e affermata,  Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere, ex aequo con l'americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life.

Il confronto continuo con la dura realtà siciliana la porta ad avvicinarsi alla politica, accantonando momentaneamente la fotografia, e dopo essere stata nel 1979 tra i fondatori del Centro di Documentazione “Peppino Impastato”, la ritroviamo impegnata direttamente come consigliera comunale per i Verdi, quindi assessore con la giunta presieduta dal sindaco Leoluca Orlando (1985-1990) e in seguito vicepresidente della Commissione Cultura all’assemblea regionale siciliana. Fonda anche una rivista di sole donne, Mezzocielo, che è ora sia un bimestrale cartaceo, sia un “quotidiano online di politica, cultura e ambiente”.

Dopo essersi trasferita per un breve periodo a Parigi, Letizia Battaglia è tornata a stabilirsi a Palermo. Ha ripreso a tempo pieno l’attività fotografica, trasmettendo la stessa passione anche alla figlia Shoba, e realizzando negli anni più recenti  soprattutto immagini di nudi femminili e fotografie naturalistiche, sia pure con un taglio molto particolare: il suo intento è infatti più che altro quello di documentare la rovina del paesaggio italiano e le contaminazioni tra l’ambiente e il degrado provocato dall’uomo.

 


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