Vi spiego come mi prende la voglia di fare una fotografia. Spesso è come la continuazione di un sogno. Mi sveglio al mattino con una straordinaria gioia di vedere, di vivere. Allora devo andare. Ma non troppo lontano, perché se si lascia passare del tempo, svanisce l’entusiasmo, il bisogno, la voglia di fare. Non credo si possa "vedere" intensamente più di due ore al giorno.Un artista che amava le cose semplici, di tutti i giorni; questo era Robert Doisneau. Nato del 1912 a Parigi. Da questa città non si è mai staccato. La sua riserva di immagini ed emozioni era lì, in quell’agglomerato di case, bistrot, e soprattutto, nelle sue tante vie. Amava profondamente il suo lavoro che gli aveva regalato mille occasioni, mille incontri inaspettati con i quali aveva riempito la sua vita.Parigi? Come mondo. La fotografia? Come scusa. La curiosità? Come spinta… e la leggerezza come stile: nessuno come lui ha realizzato foto indimenticabili cogliendo sempre un punto di impercettibile equilibrio, frutto di una conoscenza rara e minuziosamente cercata.
Il bacio dell'Hôtel de Ville 1950
Il bacio dell’Hôtel de Ville è sicuramente la sua opera più conosciuta. Scattata nel 1950, la foto, ritrae due ragazzi che si baciano non curanti di tutto il caos che li circonda.La coppia però non era lì per caso. Doisneau stava realizzando un servizio fotografico per una rivista e chiese ai due giovani di posare per lui. Poco importa se il bacio non è spontaneo. Quello che resta è la sensazione di gioventù, spensieratezza e amore che ancora oggi la foto trasmette.Stefania Belsito
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