Inaugura una collana con un nome pomposo come le Grandi Opere DC , ed all'interno vi rifila una cosa come "The Challengers of Unknown devono morire!", volume annunciato tra le prossime uscite, a 20,95 euro.
Poi però una grande opera DC come Watchmen la ripropongono in una edizione fedele all'originale, 20 pagine o poco più per 2,50€.
Il Formato economico secondo la RW: economico nella foliazione.
Cioè ma io mi chiedo: se non è una grande opera Watchmen, in casa DC cosa lo è?
Ok lasciamo stare Watchmen, ultimamente il principale vessillo della cupidigia del Leone RW, quello che mi chiedo è in che modo gli editor della casa editrice, possano ritenere un'opera degna di una ristampa in cartonato, questo polpettone di Loeb e Sale.
Non solo, ma di proporlo anche ad un prezzo assolutamente improponibile.
Cosa ha spinto la Lion, nel mare di Opere con la "O" maiuscola a disposizione, a riproporre un fumetto così scadente in edizione cartonata?
Mi verrebbe da fare il maligno e pensare che probabilmente risparmiano sulla traduzione, visto che una prima edizione di questa miniserie risale agli anni '90, in casa Play Press sulla loro American Heroes.
Ma come ipotesi-congiura non sta decisamente in piedi, anche la bellissima Identity Crisis è stata già pubblicata (e tradotta) in Italia, ed era sicuramente una Grande Opera più appetibile di questo fumetto.
Due righe di storia
Gli esploratori dell'ignoto sono un gruppo di avventurieri creati da Kirby nel 1957.
I quattro: il pilota Kyle "Ace" Morgan, il diavolo Matthew "Red" Ryan, il forte e ottuso Leslie "Rocky" Davis e lo scienziato Walter Mark "Prof" Haley - divennero i Challengers in seguito ad un incidente aereo dal quale uscirono illlesi, i quattro conclusero che date chestavano "vivendo del tempo in prestito", avrebbero dovuto stare insieme per vivere delle avventure pericolose.
Non avevano superpoteri, d'altronde quelli erano gli anni della feroce caccia alle streghe che avrebbe inginocchiato il fumetto supereroistico, gli anni del libro di F. Wertham, e della Sottocommissione del Senato degli Stati Uniti che accusò il fumetto in mutandoni, di essere il maggiore responsabile della dilagante delinquenza giovanile, le avventure dei quattro, ai quali negli anni si aggiunsero le invitabili figure femminili, prima Corinna e poi June, ebbero una vita editoriale abbastanza longeva, fino alla chiusura della loro testata negli anni '70, da allora hanno sempre avuto un ruolo marginale nell'universo DC.
L'unico motivo per cui la miniserie è interessante è per la mano di Tim Sale, il suo tratto così particolare: così svogliato, retrò, tanto semplice e minimalista quanto ricercato nelle prospettive, nell'architettura della tavola e nelle inquadrature.
E' una tranquilla giornata a Changerville, la città brulica di turisti ed autoctoni indaffarati nelle loro attività quando improvvisamente la Montagna Challenge esplode fragorosamente causando centinaia di morti e danni stimati per centinaia di milioni.
Apparentemente la causa dell'eplosione sono riconducibili agli stessi esploratori dell'ignoto, causata dal "Prof" mentre tentava di imbrigliare una qualche tipo di energia inesauribile e/o rinnovabile laggiù, ai confini del cosmo.
Tra le vittime della tragedia si contano anche due Challengers, la bella June ed il professor Haley.
...Mentre intanto nel mondo la gente impazzisce è si da all'omicidio.
C'è altro in giro da leggere piuttosto che questa miniserie, che ripeto, non riesco a capacitarmi di come possa essere finita nei progetti dei tizi alla Lion.
Conclusioni: Da evitare come la peste, o se proprio siete dei fan degli esploratori cosa che dubito, almeno cercate nel mercato dell'usato i numeri di American Heroes, in cui fu pubblicata, se invece voltete leggere una storia con gli esploratori decisamente più bella, vi consiglio di ripiegare su La Nuova Frontiera di Darwin Cooke, stesso prezzo se non meno in determinati circuiti, ma per le mani avrete un fumetto che ha vinto i premi Eisner, Harvey Shuster.
Mah, evidentemente alla Lion hanno un concetto molto esteso per le parole Grandi Opere, un fenomeno prettamente italiano direi.
Baci ai pupi.