A molti capita di svegliarsi al mattino con un disagio interiore, qualcosa che rode, corrode, mette ansia, si sta male. Certi vanno allo specchio e si trovano sul naso un bubbone pieno di sebo, pensano sia quello la causa, lo schiacciano, tutto schizza sul vetro ma niente, non è quello. Altri è per il lavoro, devono andare in bici sotto la pioggia a infilare volantini nelle buchette della posta con la gente dai balconi che li insulta, così pensano che è meglio starsene a casa, ci restano ma niente, l’ansia non passa. Altri ancora magari è che sono preoccupati per il papà che lo hanno licenziato. Ha 60 anni e non può andare in pensione, però al tg dicono che il loro babbo da adesso è un esodato e che bisogna star sereni perchè agli esodati ci pensa il governo, ma niente, ‘sto cazzo di malessere esistenziale non passa. Allora di cosa si tratta? Perchè stiamo male? Cosa ci fa soffrire sino alla disperazione più profonda? Pensatori di ogni epoca hanno fatto buchi nell’acqua per secoli, ora invece il progresso intellettuale di questi ultimi anni ha trovato una causa a tutto il male che affligge la specie umana. E’ colpa dello spread, se lo spread è alto si sta male, si affoga nel più ineluttabile pessimismo, se invece è basso tutto ritorna al giusto posto, la vita di ognuno di noi pare trovare il suo senso. E’ quindi dello spread che ci occuperemo in un nuovo metafisico appuntamento con: