Ringrazio per la segnalazione Alessandro Oliva
Dopo il referendum che ha bocciato il nucleare, la Sicilia - che già voglia di atomo ne aveva decisamente poca - ribadisce di voler puntare sulle fonti alternative. Per il governatore Raffaele Lombardo la risorsa è il fotovoltaico, a dimensione familiare, per le piccole e medie imprese agricole e artigianali. D'altra parte, persino Omero la definì "l'Isola del Sole". Invece a Lombardo non piace Eolo, tanto per restare all'Odissea. Il presidente ce l'ha con «i mega-impianti eolici, mostri che deturpano il territorio e il paesaggio e che spesso nemmeno funzionano». In Sicilia ormai quelli che osteggiano le pale eoliche sono combattivi quanto gli anti-discariche, anti-rigassificatori, anti-inceneritori. Me ne stupisco sempre. Le pale deturpano il paesaggio, si dice.
Secondo la mia modestissima e opinabile opinione, l'impatto di un impianto eolico è meno devastante di decenni di speculazione e abusivismo edilizio. Meno delle antenne telefoniche piazzate sui tetti delle case. Meno delle tonnellate di rifiuti spalmate sulle strade delle città per la cattiva amministrazione. Meno delle discariche abusive lungo il letto dei fiumi e dei torrenti. Un impatto c'è sicuramente, ma non condivido la contrarietà a prescindere: anche io dico no alle pale sulle spiagge, ho molti dubbi sulle turbine off-shore in mare aperto, ma non mi sconvolgono altrettanto i parchi eolici in alcune zone collinari. Il problema vero è piuttosto l'inflitrazione mafiosa dietro il business dell'eolico. Le inchieste ci sono e ogni tanto i legami purtroppo vengono confermati. Quello che davvero ho difficoltà a comprendere è come possano avercela con le pale eoliche gli stessi che sponsorizzano il ponte sullo Stretto.
Eppure, nonostante le polemiche, le ostilità, gli oppositori, l'eolico in Sicilia è tutt'altro che secondario. L'Italia è il terzo Paese europeo per lo sfruttamento del vento come fonte d'energia, dopo la Germania e la Spagna. E la Sicilia è la prima regione italiana. Circa un quarto dell'intera potenza nazionale è prodotto dagli impianti siciliani (1422 megawatt). Dunque le pale funzionano meglio di quanto non dica il presidente della Regione Siciliana. Nell'Isola si trova la più grande centrale eolica italiana, a Caltavuturo (PA). Siccome non sono un entusiasta a prescindere né un critico a prescindere, riconosco problemi e limiti. Impatto ambientale, interessi mafiosi, truffe e speculazioni. Ben vengano le denunce alla Stella&Rizzo sul "bidone dell'eolico". Però 1422 megawatt prodotti in Sicilia, a traino di un settore dell'industria energetica italiana, pochi non sono. Le pale non sono tutte mulini a vento e i siciliani non sono Don Chisciotte.
Ringrazio per la segnalazione Alessandro Oliva
Ringrazio per la segnalazione Alessandro Oliva