Nell’ultimo numero, dedicato all’Italia, il direttore John Freeman, mette a nudo il segreto di questa rivista considerata ormai un cult del panorama letterario internazionale, luogo d’incontro ma anche una sorta di megafono per gli scrittori emergenti ma non solo.
Freeman tiene a sottolineare che il segreto di Granta è il fatto di “non volersi istituzionalizzare” come hanno fatto o fanno altri, di non voler diventare un potere culturale e di lasciare ampio spazio e attenzione non solo alla letteratura ma anche a inchieste, ai racconti di viaggi, alle memorie.
Il direttore di Granta è alla ricerca di scrittori che abbiano qualcosa da dire e che, al di là di scuole di sorta che rischiano di produrre prodotti atoni, abbiano quella peculiarità che crei interesse.
nanni