Spunta anche in Italia il giornalismo a fumetti, o graphic journalism. Un genere difficile, in cui ancora pochi si cimentano, eppure con capacità di penetrazione e di persistenza che il giornalismo comune (quello che muore ogni giorno con la carta su cui è stampato o che sprofonda rapidamente nelle pagine di Google), non ha.
Un lavoro di graphic journalism può avere l’ambizione di vivere a lungo, come un libro da collezione e non pochi giorni come un articolo giornalistico. Ma richiede una quantità di lavoro enorme e tante, ma tante abilità in più. Difficile è sviluppare il soggetto e ancora più difficile è dargli una forma grafica avvincente. Per questo gli autori sono spesso più di uno.
Per contro, quali sono i vantaggi del graphic journalism? Certamente un livello libertà operativa che manca al fotogiornalista e al cinereporter (a partire dai costi e dai rischi). Poi, il fatto che il graphic journalism si presta a fare informazione o controinformazione nelle aree più svantaggiate del mondo, o a penetrare aree culturali refrattarie a giornali e libri.
Graphic journalism, cosa c’è in libreria?
Luglio 1986. Il fotografo Didier Lefèvre parte al seguito di un’équipe di Medici Senza Frontiere diretta nell’Afghanistan dilaniato dalla guerra tra sovietici e Moudjahidin. L’obiettivo della missione è individuare un sito dove allestire un ospedale. Questa missione segnerà la sua vita come questa guerra segnerà la storia contemporanea. In un intreccio di destini individuali e geopolitica, nell’alternanza di disegni e fotografie, questo libro racconta la lunga marcia di uomini e donne che tentano di riparare ciò che altri distruggono.
Link libreria: Il fotografo, di Guibert Emmanuel, Lefèvre Didier, Lemercier Frédéric.
Il protagonista è il famoso Julian Paul Assange, giornalista, programmatore e attivista australiano, co-fondatore e caporedattore di WikiLeaks, il sito che divulga alla grande stampa e al pubblico segreti diplomatici e militari.
Gianluca Costantini è un autore multiforme,che divulga da anni la cultura dei comics con un occhio di riguardo al fumetto politico e al graphic journalism, anche tramite la sua associazione Mirada.
Link libreria: Julian Assange & WikiLeaks, di Gianluca Costantini e Dario Morgante.
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Per gli stranieri è difficilissimo entrare e praticamente impossibile avere contatti con gli abitanti. Guy Delisle, canadese, ha lavorato due mesi a Pyongyang e ne è tornato con un reportage in forma di graphic journalism nello stesso tempo esilarante e drammatico.
Link:
- Guy Delisle,
- Pyongyang (comics),
- libreria: Pyongyang.
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Nel corso dell’ultimo decennio, Joe Sacco si è sempre più orientato verso una forma breve di giornalismo a fumetti per riferire sulle aree di conflitto nel mondo.
Con Gorazde ha vinto il prestigioso Will Eisner Award e il valore del libro è stato riconosciuto dai media internazionali.
Per questo lavoro, raccontato in prima persona, si è recato nella cittadina bosniaca quattro volte, documentando con i propri disegni la ferocia della guerra, e di quello che ne è rimasto dopo.
Link: Safe Area Gorazde, di Joe Sacco.
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Per parlare dell’emigrazione clandestina africana in Europa, l’autore sceglie di recarsi a Malta, il suo paese d’origine. Anche se le sue simpatie vanno naturalmente ai cosiddetti indesiderabili, riesce a spiegare molto bene le paure e le preoccupazioni dei maltesi. Infine, Sacco è stato in India, e più precisamente nella regione di Kushinagar, per raccontare l’estrema povertà dei dalit che occupano lo scalino più basso nel sistema delle caste, un tempo chiamati gli Intoccabili.
Foto grande: Joe Sacco alla presentazione del volume “Palestina” (Londra, 26/10/07)
Link:
- libreria: Joe Sacco – Reportages,
- intervista a Joe Sacco (YouTube, francese).
Altre info su graphic journalism:
- “Comic Books as Journalism: 10 Masterpieces of Graphic Nonfiction“
- “Sacco contributes to new global language“.
Mario Della Vedova & staff