“Gravi di percezione”, polittico inedito di Mauro Pierno con un’immagine di Sonia Caporossi

Creato il 01 gennaio 2016 da Criticaimpura @CriticaImpura
Sonia Caporossi, “Sole a cassetti”, 2015

“GRAVI DI PERCEZIONE”     

Di MAURO PIERNO

1   Sopprimi sostanza

2   Gestisci grinzose sembianze

3   Quest’occhio non cerca

4   La notte è sangue senza rugiada

5   Hai dunque sfiorate le tenebre

6   La forma ha sostanza di lieve

7   Il pensiero ridicolo

8   L’arto in resistenza molle

9   Poteva essere amore

10   Riappaiono creste spumose

11   Di lieve sostanza scomparsa

12   L’indolenza verde di una traversata

13   Sovviene una metamorfosi antica

14   Incandescenti forme di pensiero

15   Gravi di percezione addolorano

16   Quest’orma ostile avanza

17   Cigolii d’addio tra i cardini

18   Nell’aria la semina esplode

19   Ho speso il tuo nome “Anna Maria”

20   Virali,sacrosante,parole benedette

21   Ammanchi di carezze perdurano

LVII
Mio padre coltivava le tagete
nell’orticello lungo il litorale.
Non la capivo, allora, devozione,
mutevole com’ero e come sono.

Elfsilber  – Anna Maria Curci – inediti

1

Sopprimi sostanza

all’ascolto invadente, deriva

terrestre, minuscola storia,

puntiforme richiamo.

Detesta fin troppo l’alone,

la storpia esistenza,

la breve nottambula vita,

l’estesa deriva del buio che

appaga, s’acqueta.  Un bianco

di finte  lenzuola,la poesia  la ricopre.     11/08/2015

2

Gestisci  grinzose sembianze

controlla ti prego  l’esatta fattezza,

la frase, il lineamento contorto,

la ruvida ruga; il  solco del ghigno,

l’idiota  sorriso. Al tatto comprimi

la rima sfuggita, ad un uomo l’addome,

e liscia la pelle, superficiale, esistente,

distendi, accarezza  una  rima.     12/08/2015

3

Quest’occhio non cerca

che sillabiche frasi, smozzicate  lentiggini,

puntiformi parole d’insieme

che lieve deformano

labbra & ovale.

Dipingono solo pixel & lunghezza.

La stasi sovrasta l’immemore

sguardo, che  tace.     12/08/2015

4

La notte è sangue senza rugiada

sazio colore di ingordi mattini

affine al carsico cantico

di fontane dischiuse. Inutile

sgorgava la linea di eccidi.

Le voci  in lontananza,

transumanza del  vento.

5

Hai dunque sfiorate le tenebre e tenere

membra financo  abbreviate,

rimediato all’errore.

Con  breve sintassi

di sincope  slabbra,

hai  sedotto  il rumore.

Gocciolio incompreso,

la flebo che  scende

nella remora antica,la vita,

una macchia, la vita,

sul grembo sbiadita, arrossita.     12/08/2015

6

La forma ha sostanza di lieve

e decrepita  fiamma, sospesa fuliggine,

detratta sembianza  che la nebbia

coinvolge; seppure  un muto sollievo

di tempo riappare. Ha sogno  di

lenta cadenza, minuscolo, breve

onnivoro istante.     12/08/2015

7

Il pensiero ridicolo

sovrasta la stanza

non coglie la vita che scorre;

la stessa che immobile e nuda

sorride, la stessa in bianche lenzuola,

distesa, lei stessa riposa. Un rantolo strano

accompagna la sorte. Di luce un sudario

avanza deviando e dispiegando plana.    18/05/2015

8

L’arto in resistenza molle

affievolisce l’eco e grida

in  dissolvenza rammentano il dolore.

Concatenati a sostanza,rivolta

la statica della benevolenza e

riabbracciami, seppur sedato. Invano

rassomigliarsi, appena, nel solo

sfioro d’una stessa mano.    19/08/2015

9

Poteva essere amore

non appagato, un guaito,

un latrato, un verso  avverato.

Scodinzola pure nella stessa pendenza,

rimetti la borsa & la vita, in discesa,

filiale, nella rapida ascesa, scoscesa.   19/08/2015

10

Riappaiono creste spumose,

corolle di nuvole incerte, stamani,

questa altra esistenza non colta

riafferma la stasi. Nella stanza,

con stessa agonia sorridente,

presenzio l’istante.

Del dolore, una scia. 21/08/2015

11

Di lieve sostanza scomparsa,

la schiuma frammenta l’essenza,

puntiforme sfiorando s’asciuga

il ricordo che addosso s’acqueta.    21/08/2015

12

L’indolenza verde di una traversata

inutile, la pigra sordità, l’elevato grado

di sopportazione al dolore, muto.

In corsia, la calma sorda, inarrestabile

della caduta grave, in differenza, estrema.   24/08/2015

13

Sovviene una metamorfosi antica

nel nodulo alla base del collo,

invadente presagio  d’Ovidio.

D’uguale & soddisfatta creazione,

partenogenesi & mito,

ti cresce in eccesso di sebo

quest’ innocua presenza d’io.   24/08/2015

14

Incandescenti forme di pensiero

affiorano  nell’aria e raffreddano

sostanza inanimata. L’oggetto è

parola rafferma, chiazza  d’urina

sfusa, ammoniaca negli angoli

diligentemente, a spruzzo ,riposta.    24/08/2015

15

Gravi di  percezione addolorano

Il buio della risacca che accarezza

l’ignoto. Il sorgere vano d’una risoluta

sofferenza non cura che  allegri

presagi  di insoddisfatta allegria.

Rido d’ignota randagia ignominia.

Addosso Il peso ridicolo  degli anni.    24/08/2015

16

Quest’orma ostile avanza

beninteso non ha forza

ma raggi che accecano città,

pensieri ombrosi anche

nel mezzo della sostanza

appagata & rattrappita. Putrida

di millenni quest’ombra insiste,

certa, ed ha un fragore, lo stesso

scoppio  infranto del sole.     24/08/2015

17

Cigolii d’addio tra i cardini

delle nostre mani ad assicurare

strette rinchiuse dipartite. Lo hai fatto

così senza ferirmi, con lo  stesso gesto

estremo, lasciato addomesticato,

attonito, nei palmi del ritorno.   27/08/2015.

18

Nell’aria la semina esplode

ha scorticato l’essenza d’azzurro

e piantato nel petto l’aiuola del pianto.

Pervaso all’umore salino

si affanna la lenza che provo a riavvolgere.

Padre, nel mio amore,

il cantico del vento; all’amo

l’amore cantato.

19

Ho speso il tuo nome “Anna Maria”

come fosse moneta contante ( Cohen?) e

del resto impreparato alla domanda

di lui  “Che mi hai portato?” ho

sfoderato quella mia

idiota semenza di sorriso,

rispondendo soltanto “Provvederò! “E

questo importa,il solco è fatto.   30/08/2015

20

Virali, sacrosanti, parole benedette

dovremmo averne cura e non abbandonarle,

non sfigurarle in massa. Scandagliarle

basta. Depositarne frammenti brevi,

subirne i titoli .Accoglierle vane &

strane. Slogan di lontananza, alleggerirne

il senso, vuotarne pagine e pagine, scolorirle

in bianco da cancellarne  libri .    30/08/2015

21

Ammanchi di carezze perdurano

sulle pagine e fioccano immondezzai di

parole che affiorano a tempo.

Sulle stesse gabbiani subodorano

disfatte di avanzi letterari.

Abbondano voli, decrepite

mani che camuffano affannose

discariche; Il cielo è liquido e

piove merda.