Visto che sono in tema (cioè IOtutta sono in tema, soprattutto a livello di pancia) ho pensato di lasciarviqualche appunto su un paio di esperienze provate in gravidanza, che speropossano tornarvi utili dato che in Italia non mi sembrano molto frequenti. Laprima, provata durante la mia prima gravidanza, è quella della fisioterapia. Perché andare da unafisioterapista prima e dopo il parto? L’idea è molto semplice, e per nientesbagliata. In pratica il corpo duranteil parto subisce un trauma fisico in conseguenza del quale alcuni muscoli hannobisogno di esercizio per essere riabilitati – proprio come un bracciorotto. Al contrario dei traumi causati da incidenti però, in questo caso si sain anticipo che il trauma avrà luogo, per cui si può prevenire, oltre che curare. La gestante può praticare una serie diesercizi pre e post parto per allenare il corpo a resistere meglio, e poi ariprendersi nel migliore dei modi. Ora, se pensate che si tratti diun’innumerevole serie di mantra complicati da memorizzare e ripetere per ore eore al giorno, vi sbagliate di grosso. Gli esercizi preparto, almeno nel miocaso, erano solo tre: uno per rilassarsi in presenza di contrazioni (respiraregonfiando il torace, rilasciare – credo sia alla base di ogni corso preparto),uno, essenziale, di contrazione dei muscoli pelvici, e uno (da fare solomentalmente!) per spingere al momento del parto. La contrazione dei muscolipelvici va eseguita tre volte al giorno in serie di venti, e si può fare seduteo sdraiate in qualunque situazione (tanto non se ne accorge nessuno che listate facendo). È bene fare questo esercizio anche se è previsto un partocesareo, perché il peso del bambino spinge comunque verso il basso durante lagravidanza e li allenta. Dopo il parto sarà più semplice per i muscolirecuperare tono (gli esercizi di contrazione riprendono dopo sei settimane), e cosìfacendo è possibile prevenire disturbi molto frequenti nelle donne invecchiaia, come le perdite di urina. Gli altri esercizi post-parto inrealtà sono comunissimi esercizi per le gambe e l’addome, che mi era giàcapitato di fare in palestra. Però essere seguita da una fisioterapista mi haaiutato ad avere per un paio di mesi delle scadenze fisse per il recupero,oltre ad assicurarmi di stare facendo i miei esercizi in modo corretto. Traallattamento (che aiuta tra l’altro il corpo a sgonfiare) e fisioterapia hosmaltito molto velocemente i chili accumulati in gravidanza, e sono rimasta davverocontenta della mia scelta. In Italia non molte persone sonoassicurate privatamente, ma in molti stati europei l’assicurazione sanitaria èobbligatoria, e copre completamente spese di questo tipo – che comunque nonsono molto alte. Credo di aver fatto una decina di lezioni in tutto, e che ilcosto si aggirasse sulle trenta euro. In Italia ne ho parlato con molte personee anche con una fisioterapista ma, mentre le donne mi sono sembrate entusiaste,la fisioterapista non mi ha dato molto retta – e penso che abbia perso unabella occasione per proporre qualcosa di nuovo. Credo che sia utile parlarne espargere la voce, perché un trattamento del genere sia disponibile anche da noi.Oppure in qualche parte d’Italia si può trovare? Mi piacerebbe conoscere levostre esperienze… e a presto con un’esperienza a quanto pare molto francese...
Visto che sono in tema (cioè IOtutta sono in tema, soprattutto a livello di pancia) ho pensato di lasciarviqualche appunto su un paio di esperienze provate in gravidanza, che speropossano tornarvi utili dato che in Italia non mi sembrano molto frequenti. Laprima, provata durante la mia prima gravidanza, è quella della fisioterapia. Perché andare da unafisioterapista prima e dopo il parto? L’idea è molto semplice, e per nientesbagliata. In pratica il corpo duranteil parto subisce un trauma fisico in conseguenza del quale alcuni muscoli hannobisogno di esercizio per essere riabilitati – proprio come un bracciorotto. Al contrario dei traumi causati da incidenti però, in questo caso si sain anticipo che il trauma avrà luogo, per cui si può prevenire, oltre che curare. La gestante può praticare una serie diesercizi pre e post parto per allenare il corpo a resistere meglio, e poi ariprendersi nel migliore dei modi. Ora, se pensate che si tratti diun’innumerevole serie di mantra complicati da memorizzare e ripetere per ore eore al giorno, vi sbagliate di grosso. Gli esercizi preparto, almeno nel miocaso, erano solo tre: uno per rilassarsi in presenza di contrazioni (respiraregonfiando il torace, rilasciare – credo sia alla base di ogni corso preparto),uno, essenziale, di contrazione dei muscoli pelvici, e uno (da fare solomentalmente!) per spingere al momento del parto. La contrazione dei muscolipelvici va eseguita tre volte al giorno in serie di venti, e si può fare seduteo sdraiate in qualunque situazione (tanto non se ne accorge nessuno che listate facendo). È bene fare questo esercizio anche se è previsto un partocesareo, perché il peso del bambino spinge comunque verso il basso durante lagravidanza e li allenta. Dopo il parto sarà più semplice per i muscolirecuperare tono (gli esercizi di contrazione riprendono dopo sei settimane), e cosìfacendo è possibile prevenire disturbi molto frequenti nelle donne invecchiaia, come le perdite di urina. Gli altri esercizi post-parto inrealtà sono comunissimi esercizi per le gambe e l’addome, che mi era giàcapitato di fare in palestra. Però essere seguita da una fisioterapista mi haaiutato ad avere per un paio di mesi delle scadenze fisse per il recupero,oltre ad assicurarmi di stare facendo i miei esercizi in modo corretto. Traallattamento (che aiuta tra l’altro il corpo a sgonfiare) e fisioterapia hosmaltito molto velocemente i chili accumulati in gravidanza, e sono rimasta davverocontenta della mia scelta. In Italia non molte persone sonoassicurate privatamente, ma in molti stati europei l’assicurazione sanitaria èobbligatoria, e copre completamente spese di questo tipo – che comunque nonsono molto alte. Credo di aver fatto una decina di lezioni in tutto, e che ilcosto si aggirasse sulle trenta euro. In Italia ne ho parlato con molte personee anche con una fisioterapista ma, mentre le donne mi sono sembrate entusiaste,la fisioterapista non mi ha dato molto retta – e penso che abbia perso unabella occasione per proporre qualcosa di nuovo. Credo che sia utile parlarne espargere la voce, perché un trattamento del genere sia disponibile anche da noi.Oppure in qualche parte d’Italia si può trovare? Mi piacerebbe conoscere levostre esperienze… e a presto con un’esperienza a quanto pare molto francese...