Il sogno è sfumato, ma il risveglio è dolce. Francesca Schiavone non è riuscita a bissare il successo dello scorso anno al Roland Garros, ma la finale raggiunta quest'anno probabilmente vale molto più del trofeo sollevato nel 2010. La Leonessa, infatti, ha dimostrato che quello della passata stagione non era stato il frutto di un exploit isolato, ma il punto di arrivo di una carriera il cui crescendo è stato lento, ma progressivo. Tornare a calcare la scena del Philippe Chartier nell'atto conclusivo del torneo più prestigioso al mondo insieme a Wimbledon ha proiettato definitivamente la 30enne milanese tra le grandi di questo sport, infondendole quella ulteriore consapevolezza per provare a vincere in futuro anche su altre superfici. La rappresentante tricolore merita un grazie grande quanto tutta la nostra penisola. Grazie per aver fatto sognare l'Italia; grazie per aver riportato in alto il tennis azzurro dopo 30 anni; grazie per i suoi ruggiti dopo ogni colpo, che ormai faranno tendenza; grazie per aver riavvicinato i ragazzini a questa meravigliosa disciplina; grazie per aver portato lustro ad un movimento femminile che fino a 2 anni fa riteneva il massimo risultato possibile in uno Slam l'approdo ai quarti. Oggi la cinese Na Li è stata migliore dell'azzurra ed ha vinto con merito per 6-4, 7-6. Nel primo set la giocatrice asiatica ha sempre avuto una totale padronanza del gioco, risultando solidissima in ogni fondamentale e risultando devastante con una profondità di palla che ha impedito alla Schiavone di ribattere con il giusto timing. Nel secondo parziale, sotto per 4-2, la Leonessa, come ogni qualvolta vede avvicinarsi il baratro, è riuscita a mutare l'inerzia del match, riuscendo finalmente ad infastidire l'asiatica, che, d'altro canto, in parte ha visto calare il proprio rendimento. Il match si è forse concluso sul 5-6, 40-40 e servizio per Na Li: la tennista italiana si è innervosita per una chiamata dubbia del giudice di sedia, perdendo i successivi 9 punti ed arrendendosi al tie-break per 7-0. Nessun rimpianto comunque: oggi ha vinto la migliore. Francesca Schiavone, dopo aver disputato un torneo da protagonista assoluta, è forse mancata di quel pizzico di esplosività atletica proprio nella partita più importante. Ciò non toglie che la milanese abbia sfoderato per 2 settimane un tennis esaltante, estroso e di puro talento, unendo un intero Paese e raccogliendo consensi in tutto il mondo. Sì Leonessa, ti amiamo.
Federico Militello