Grazzano Visconti ed il fantasma di Aloisa

Creato il 04 ottobre 2014 da Giorgiagarino

In provincia di Piacenza in Emilia Romagna, al confine con la Lombardia, c’è un piccolo borgo che visitai con i miei genitori quando ero piccola, in cui sono voluta tornare più volte e di recente anche con mio marito: Grazzano Visconti, città d’arte.

Grazzano Visconti (forse chi ci ha fatto la foto stava cadendo…!)

Il duca Gian Galeazzo Visconti autorizzò la sorella Beatrice, sposata ad un nobile Anguissola, a costruire un castello nella loro proprietà di Grazzano, verso la fine del 1400. Il castello è quello che ammiriamo ancora oggi, a base quadrata, con le 4 torri ed un fossato, circondato da un parco dove è piacevole passeggiare, con un giardino all’italiana, fontane, un labirinto, un belvedere e una chiesetta. Si possono osservare diversi tipi di uccelli, rapaci e farfalle ed assistere anche ad una visita guidata notturna. Il castello è proprietà privata e non è visitabile, il parco si può visitare con una guida, solo in alcuni mesi dell’ anno. Il borgo è invece sempre aperto.

Il borgo intorno al castello fu costruito in seguito, agli inizi del 1900, sostituendo le catapecchie e le stalle che si erano formate nei secoli, con un borgo in stile neomedievale, con quattro porte di accesso, diverse fontane, stemmi, statue, chiese e colonne collocate sapientemente. Il pozzo è uno degli elementi decoratici più eleganti e, sembra, portatore di fortuna ai turisti che lanciano una monetina, sormontato da un arco in ferro battuto.

Oggi si continuano a lavorare il ferro, il legno, la ceramica, di padre in figlio per mantenere i laboratori artigianali e  le loro arti sempre vive. Il borgo è sotto la protezione degli attuali nipoti del conte Visconti di Modrone. Ci fermiamo a mangiare al ristorante del Biscione, con piatti tipici piacentini, come proposto negli altri ristoranti all’interno del borgo, che organizzano anche serate a tema e feste, durante tutto l’ arco dell’anno.

All’interno del borgo medievale

Ogni castello che si rispetti ha il suo fantasma e qui ne troviamo uno piacevole, femminile e per niente ostile, nonostante la tragica storia. Si tratta di Aloisa, che tradita dal marito morì per la gelosia ed il dolore. Da allora il suo spirito vaga per il borgo e una statua la ritrae, spesso adornata di monili o collanine; si narra infatti che sia dispettosa soprattutto nei confronti delle coppie che pernottano in hotel all’ interno del borgo, schiaffeggiandoli, ma che basti poco per compiacerla, lasciando dei doni presso la sua statua .

La storia tramandata dalla gente, narra che lo spirito di Aloisa si manifestò al duca Visconti, che aveva doti di sensitivo, guidandogli la mano per disegnarne i tratti somatici: ne venne fuori una donna non molto alta, di fattezze robuste e fu lei stessa a narrare la sua vicenda. La statua presente nel borgo la ritrae con le braccia conserte e un lieve sorriso.

La statua di Aloisa

Oggi i turisti lasciano un dono alla sua statua, per ingraziarsi il suo spirito e si dice che protegga gli innamorati, dal momento in cui lei non ebbe fortuna: “Io sono Aloisa e porto Amore e profumo alle Belle che donano il loro sorriso a Grazzano Visconti”. Un fantasma dispettoso, ma buono, che ha sofferto molto. A lei è dedicata una festa nel mese di ottobre, prima di Halloween, con menù particolari presenti nei ristoranti all’interno del borgo e festeggiamenti in giro per il paese.

Meta turistica con diversi negozietti e ristorantini tipici, il borgo di Grazzano Visconti è piacevole e caratteristico. Si svolgono anche manifestazioni e feste in costume che riportano all’epoca medievale. Ogni tanto mi piace tornare in questo luogo a fare un giro, posto incantato che ricorda un’epoca lontana… e dedicare un pensiero ad Aloisa.



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