Dieci milioni di cittadini sono chiamati oggi a scegliere non solo il nome di chi guiderà il paese in questo momento di crisi, ma di fatto anche a esprimersi su quello che si potrebbe tranquillamente definire un referendum, che prevede un solo quesito: euro o ritorno alla dracma?
Al centro della contesa elettorale vi è il duello fra i Conservatori di Nuova Democrazia e Syriza, il partito della sinistra radicale piazzatosi secondo al voto del mese scorso, il cui leader Alexis Tsipras dice di voler rimanere nell'euro e promette di denunciare il memorandum che fissa le dure condizioni del prestito internazionale concesso in marzo alla Grecia.
I sondaggi sono incerti, anche perché, in base alla legge greca, non possono essere pubblicati nelle due settimane precedenti il voto.
Stasera alle 18 ora italiana, alla chiusura dei seggi, il mondo riceverà dai primi exit poll un'indicazione chiara sul futuro dell'Eurozona.
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