Grecia e la crisi: presto fuori dall’euro?
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La Grecia uscirà dall’euro? La minaccia potrebbe diventare credibile nei prossimi mesi, quando il premier Alexis Tsipras deciderà una volta per tutte come risollevare il Paese dalla crisi economica del 2007. La minaccia di far uscire la Grecia dalla moneta unica e dall’Unione Europea era stata proposta più volte nel corso degli ultimi anni, ma mai era stata vista così vicina come oggi.
Per prepararsi al peggio, ma soprattutto per proteggere sè stessi, il Primo Ministro inglese David Cameron ha oggi avuto un colloquio con i rappresentanti della Banca d’Inghilterra e George Osborne, con i quali vuole creare un piano per far fronte alla successiva e certa crisi che si aprirà nel caso che la Grecia uscisse una volta per tutte dall’Eurozona. Già oggi le Borse europee non festeggiano, segnando un valore negativo, spinte però anche dalla situazione in Ucraina, dopo il fallito incontro tra Vladimir Putin, Angela Merkel e Francois Hollande, organizzato per la ricerca di una soluzione e un possibile accordo di pace per fermare gli attacchi in Ucraina.
Intanto, Tsipras si prepara per l’incontro di mercoledì, in cui discuterà con gli altri Stati Europei per ottenere un prestito, senza però gravare sui redditi dei cittadini degli altri Paesi. Si dice fiducioso che durante l’incontro verrà trovata una soluzione, mentre Berlino ha già rifiutato il risarcimento per le spese di guerra. Un ennesimo NO potrebbe arrivare durante l’incontro anche da Jean Claude Junker, che ha già affermato che un prestito per la Grecia è quasi impossibile.
La Francia, invece, vede di buon occhio la volontà del premier greco, e per Hollande un prestito per rialzarsi non si potrebbe classificare come soldi buttati. Lo stesso Tsipras difatti lo aveva definito prestito ponte, che sarebbe bastato per far ripartire le principali istituzioni pubbliche, in modo da riattivare la produzione greca. Il prestito, inoltre, sarebbe durante solamente fino a giugno, in tempo per formare un accordo più duraturo e convincente.
Anche l’Italia, al contrario della Francia, non vede di buon occhio le proposte del nuovo premier, in particolare per l’infelice giudizio dato dal Ministro dell’Economia greco Varoufakis, il quale si è chiesto se il debito pubblico italiano sia sostenibile dallo Stato. Alla provocazione ha risposto il suo pari italiano, Pier Carlo Padoan, affermando che l’Italia ha un sistema solido ed efficace e di pensare di più ai propri problemi economici. Nonostante queste frecciatine, anche l’Italia spera in una risoluzione che possa convincere tutti nell’incontro di mercoledì.
di Alessandro Bovo
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