“L’impatto della Green Economy sull’economia italiana e mondiale è oggetto di numerosi dibattiti. Le diatribe portano sostenitori e denigratori di uno stile di Business nuovo, a volte ideologizzato e sicuramente pesantemente influenzato dalla presenza o meno di incentivi statali, a confrontarsi dialetticamente sostenendo le proprie posizioni con ragioni spesso difficilmente conciliabili.
Al di là delle motivazioni portate a sostegno delle proprie ragioni dai dibattenti, i dati relativi all’andamento dell’economia sostenibile italiana sono facilmente ottenibili, e i numeri parlano chiaro. Secondo il rapporto Eurispes 2010 (cfr. Rapporto Eurispes 2010, pag. 21-24), il giro d’affari della Green Economy in Italia si aggirava nel 2007 intorno ai 10 miliardi di Euro, cifra che, nei tre anni successivi, è aumentata considerevolmente. Non si contano le imprese, spesso piccole e a conduzione famigliare, nate negli ultimi anni e focalizzate sul mercato delle energie rinnovabili; addirittura, lo sviluppo della Green Economy ha portato alla nascita in Italia di nuovi settori di Business non presenti in precedenza, perlomeno in Italia; uno su tutti il Carbon Trading.
È evidente come la nascita di un nuovo settore comporti, parallelamente, la nascita di problematiche relative allo sviluppo dello stesso. Una di queste, e forse la principale, è quella del reperimento di figure professionali da inserire in un Business con margini di crescita pari al 400% solo nel quinquennio 2003-2008 (Cfr. La corsa della Green Economy, Ed. Ambiente – Pag. 34 e seguenti). La stragrande maggioranza di aziende operanti nel settore delle energie rinnovabili e che oggi contano tra le proprie fila diverse decine, se non centinaia, di professionisti, fino a pochi anni fa erano costituite da poche unità di dipendenti.
I problemi causati dalla crescita impetuosa del mercato e legati al tema dell’occupazione sono sostanzialmente 2: innanzitutto si tratta di convertire professionalità con esperienze maturate in contesti diversi per renderle idonee a gestire in modo efficace nuove mansioni. Questa attività, già delicata di per sé, è resa ancora più complicata dal fatto che le richieste avanzate dalle aziende sono spesso su vasta scala e quindi, quantitativamente oltre che qualitativamente, molto pressanti.
Inoltre, esiste il problema di inventare nuove figure professionali che si occupino di mansioni non esistenti fino a pochi anni fa.
Per questi motivi e per offrire un servizio alle aziende costrette a dover far fronte a questo tipo di problematiche, alcune società di Executive Search hanno deciso di occuparsi in modo specifico della Green Economy.
GREENTALENT, divisione operativa di una società di Executive Search con esperienza pluriennale, è stata costituita nel 2009 dopo uno studio del settore e un’analisi dell’andamento del mercato durata due anni e iniziata nel 2007. La mission di GREENTALENT è quella di diventare partner qualificato di tutte le aziende operanti nel settore dell’economia sostenibile, fornendo servizi di Head Hunting, Recruiting e di consulenza HR, trovando e assistendo durante l’inserimento figure professionali con ruoli manageriali e dirigenziali.
Il primo periodo di attività di GREENTALENT è stato costellato da successi dovuti alla preparazione specifica dei consulenti, che, occupandosi in modo verticale dei vari settori della Green Economy, riescono a comprendere più in profondità le esigenze dei clienti e a fornire soluzioni efficaci e durature.
Proprio questo è il fattore distintivo che può creare valore aggiunto e fare la differenza: la conoscenza del mercato di riferimento da parte del recruiter, soprattutto per posizioni di middle e top management, è l’elemento distintivo che garantisce una percentuale molto più alta di successo nell’attività di ricerca e selezione.
GREENTALENT quindi si pone come il primo attore italiano con una competenza specifica e trasversale su tutti i settore della green economy e dell’economia sostenibile. Energie rinnovabili quindi, ma non solo, GREENTALENT è anche waste management, automotive, packaging, consulenza ambientale, finanza sostenibile, green technologies e altri settori specifici della Green Economy.”