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Greig Laidlaw è pronto a guidare la Scozia alla riconquista della Calcutta Cup

Creato il 07 febbraio 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980
Greig Laidlaw durante la captain's media conference di oggi al Murrayfield (mia foto)

Greig Laidlaw durante la captain’s media conference di oggi al Murrayfield (mia foto)

Edimburgo – “Non ho idea da dove venga il verme, sinceramente non lo so. Ma credo che il campo sarà lo stesso per entrambe le squadre e quindi partiremo alla pari“.

Esordisce così Greig Laidlaw nella captain’s media conference di oggi al Murrayfield, affrontando subito la questione che sembra quasi aver oscurato l’importanza del match di domani. I media inglesi hanno sparlato a lungo dello stato di salute del terreno di gioco della Highland Cathedral, ossessionati da questo ‘verme’ e, forse, alla ricerca di una scusa per giustificare un’eventuale passo falso dei ‘nobili’ bianchi, qualora dovessero restare impantanati in campo domani.

Il meteo prevede pioggia, il che vuol dire fango e una dura battaglia di trincea, con difficoltà per entrambe le squadre di giocate in velocità. Già l’allenatore della difesa scozzese, Matt Taylor, aveva posto il focus sul clima che, soprattutto per quanto riguarda l’esecuzione delle mischie chiuse, potrebbe avere un effettivo impatto sul campo.

Ma ridurre un match importante come quello di domani ad una mera questione da agronomi sarebbe un oltraggio alla storia del rugby.

La sfida tra Scozia e Inghilterra è la più antica rivalità tra nazioni a livello rugbistico; si gioca dal 1871 e, quest’anno, ha anche qualche ulteriore implicazione politica, dal momento che in settembre in Scozia si voterà il referendum per decidere l’indipendenza dal Regno Unito (di fatto, da Londra e dall’Inghilterra).

Scozia-Inghilterra è sempre una partita che tutti aspettiamo e dopo la gara di domenica a Dublino abbiamo ancora più voglia di scendere in campo domani e dimostrare qualcosa“.

Essere capitano della Scozia è un privilegio immenso, sono davvero orgoglioso di avere questa responsabilità in occasione di una partita così importante. Ricordo benissimo le gare della Calcutta Cup anche quando ero solo un tifoso, come quella del 1990. Ma la gara che ricordo con più affetto“, continua Laidlaw, che segue le orme dello zio, Roy, capitano della Scozia e Lions nel Tour del 1983 “è quella del 2000, quando Duncan Hodge ha marcato tutti i 19 punti della vittoria, nella prima sfida del 6 Nazioni. Quattordici anni fa, un grande giorno per tutta la Scozia. Ero al Murrayfield, seduto dietro ai pali con mio padre, e ricordo che diluviava. Decisamente uno dei ricordi migliori di questa gara“.

Non so se servirà un altro acquazzone come quello domani“, scherza Laidlaw, rispondendo ad una battuta che arriva dalla platea (in cui ci sono molti giornalisti inglesi). “E, comunque, il clima sarebbe un problema per entrambe le squadre“, ribadisce il capitano.

Io dò sempre il massimo quando indosso questa maglia. Essere capitano è qualcosa in più, devi gestire i compagni, cosa che comunque quando rivesti il ruolo di mediano di mischia fai già in ogni gara, perché sei il raccordo tra avanti e trequarti. Spero che domani sia una grande partita, per tutti ma soprattutto per i nostri tifosi e per Chris Fusaro, al suo primo cap“.

Kelly è un grandissimo uomo e un grande giocatore e non ho assolutamente dubbi che vestirà ancora la maglia della nazionale e in brevissimo tempo. Tuttavia, Johnson ha fatto le sue scelte e noi dobbiamo mettere in condizione Chris di giocare al meglio delle sue capacità; ha mostrato le sue qualità coi Warriors e domani dovrà stare tranquillo e giocare come sa, perché ci serve anche il suo apporto per fare bene“.

I nostri avanti sanno di aver commesso qualche errore di troppo in Irlanda e sono convinto che domani scenderanno in campo concentrati e vogliosi di fare una grande gara. L’arbitro francese? Non credo sarà un problema, se sapremo giocare stando dentro le regole e non lo metteremo in difficoltà non ci sarà bisogno di parlare molto. Se domani le condizioni meteo saranno difficili, avremo bisogno della fisicità di Matt Scott e Alex Dunbar, una coppia di centri che ci dà la massima fiducia“.

Comunque le parole contano poco. Non vediamo l’ora di scendere in campo domani e dimostrare il nostro valore“, chiude Laidlaw.

Mancano solo ventiquattro ore al calcio d’inizio della sfida più importante dell’anno, da queste parti.
One more sleep, come si dice, e poi sarà Scozia-Inghilterra dal Murrayfield.
Sarà tempo dei fatti e non più delle parole.

Vedremo, allora, chi avrà le qualità per riportarsi a casa la Calcutta Cup.


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