Grenoble, alla fine di ogni strada si vede apparire una montagna
Creato il 14 marzo 2016 da Il Viaggiatore Ignorante
Alla fine di ogni strada si vede apparire una montagna – StendhalSviluppata su un tratto pianeggiate alla confluenza dei fiumi Drac e Isere la città di Grenoble, un affascinante connubio tra tradizione e modernità, rappresenta il cuore pulsante della regione francese Rhone-des-Alpes.
La fondazione della città di Grenoble risale a oltre 2000 anni fa, si stima intorno al 43 a.C. sotto il nome di Cularo a quell’ epoca era poco più di un villaggio abitato dalla tribù guerriera celtica degli Allobrogi. In seguito passò sotto il dominio dell’Impero Romano cambiando il nome in Gratianopolis in omaggio all’Imperatore Graziano diventando un importante snodo di comunicazioni.Nel XII secolo passò ai conti di Albon che estesero il loro titolo di "delfini" a tutto il territorio degli attuali dipartimenti d'Isère, Hautes-Alpes e di parte del dipartimento di Drôme che va sotto il nome di Delfinato, denominazione che non ha valore amministrativo o geografico, ma soltanto storico. Città natale di Marie-Henri Beyle (meglio noto come Stendhal) che vi nacque nel 1783, Grenoble offre uno dei panorami artistici e architettonici di maggior rilievo della Francia. Innumerevoli sono le ricche collezioni custodite nei vari musei cittadini che si alternano a giardini e parchi nei quali poter fare una rilassante passeggiata o trascorrere alcune ore in tranquillità.Il centro storico ruota attorno alla pedonale Place Saint-André, impreziosita dalle magnifiche facciate gotiche e rinascimentali dell'antico palazzo del Parlamento del Delfinato, è uno dei luoghi di ritrovo per cittadini e turisti nei numerosi caffè che con il bel tempo offrono anche eleganti “dehors”. La città vecchia è un susseguirsi di animate piazze collegate tra di loro da caratteristiche stradine e silenziosi viottoli sui quali affacciano antiche dimore e caratteristici negozi dove il tempo sembra essersi fermato. L’intreccio di questi vicoli suggerisce talvolta l’ardire di perdersi lasciandosi guidare dall’istinto o semplicemente con lo sguardo curioso alla ricerca di un gargoyle, statue in pietra, abbaini in stile parigino ….. insomma non è raro che questa città riservi sorprese ad ogni angolo di strada: basta saper cercare.Se avete tempo vale la pena una visita a Place aux Herbes che ospita tutte le mattine il mercato cittadino ricco di colori e profumi, frequentato da persone di ogni classe sociale a piedi o in bicicletta che scelgono i preziosi frutti della terra: una cartolina di un tempo che fu ormai quasi perduto.Il poco tempo a diposizione mi ha questa volta obbligato a una scelta ed ho pensato di mostrare ai lettori del nostro blog una panoramica della città visitando il Forte della Bastiglia, situato su una collina a 475 metri d'altezza.La fortificazione fu costruita nella prima metà del XIX secolo per volere del Generale Haxo per prevenire un possibile attacco proveniente dal Ducato di Savoia proprio dietro al massiccio della Chartreuse.Il forte tuttavia non svolse mai la funzione per la quale era stato inizialmente progettato conoscendo comunque un periodo di guerra dovuto ai conflitti mondiali della prima metà del 900. Lavori di restauro l’hanno riconsegnato alla città e oltre ad apprezzare un buon piatto presso i ristoranti ivi ubicati si può far visita al Museo delle truppe di Montagna ed alcune sale che ospitano sovente mostre ed eventi culturali.E’ possibile inoltre percorrere un sentiero nei pressi del forte che impegna una quindicina di minuti che include un percorso scavato all’interno della montagna con una scala nella roccia che permette di superare un dislivello di una ventina di metri.Per i più arditi e avventurosi, appena sopra ai Jardins des Dauphins, è possibile affrontare una Via Ferrata tra le più particolari al mondo perché si snoda, contrariamente alle altre, in un percorso “urbano” rendendola – se possibile – ancora più speciale.Per raggiungere la Bastiglia è possibile percorrere sentieri e strade che coprono i quasi 500 metri di dislivello ma, a costo di risultare pigri, vale la pena utilizzare la teleferica che parte da uno degli argini del fiume Isere.La teleferica costruita nel 1934 è diventata ben presto il simbolo della città e da allora si è stimato che quasi 15 milioni di persone siano state trasportate all’interno delle sue caratteristiche bolle trasparenti che in pochi minuti portano sul piazzale principale del forte.Il panorama dalla Terrasse des Géologues è mozzafiato domina tutta la città ed è possibile riconoscere, anche grazie all’aiuto di tavole illustrate, la catena alpina che contorna la città. La vista spazia dal massiccio del Vercors, passando per la Chartreuse e Belledonne, e nei giorni particolarmente limpidi, è possibile scorgere il Monte Bianco nonostante gli oltre 100 Km di distanza.
Marco Boldini
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