Riportiamo un’intervista a Don Giovanni D’Andrea, Delegato TGS Nazionale nonché Presidente di Salesiani per il Sociale – Federazione SCS/CNOS, che ci parla del ruolo sempre più centrale dei Grest organizzati dai Salesiani in tutta Italia. L’intervista è stata recentemente pubblicata dall’agenzia giornalistica quotidiana “Redattore Sociale”.
Finisce la scuola, la risposta dei Salesiani: in campo 3 mila volontari in oltre 160 oratori
Cresce la domanda dei genitori: le offerte dei salesiani coinvolgono 30 mila ragazzi. A questi, vanno aggiunti circa 3 mila volontari. Don Giovanni D’Andrea: “Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte. Ma adesso le istituzioni pubbliche ci contattano più assiduamente”
Sono 160 gli oratori gestiti in Italia dai Salesiani, che diventano 166 se si aggiungono anche quelli aperti in Albania e Kossovo. Complessivamente, sono circa 30 mila i ragazzi che vi accedono, a cui vanno aggiunti circa 3 mila giovani volontari. Sono loro che, uniti agli oltre 200 confratelli, gestiscono e garantiscono il supporto, l’animazione e la formazione degli stessi ragazzi.
Afferma don Giovanni: “Siamo già presenti con i nostri campi estivi: da metà giugno, dopo la fine della scuola, a metà luglio la nostra presenza è garantita sul territorio. In molte zone si aggiungono poi campi estivi e colonie, che fanno slittare fino a metà agosto la nostra attività di supporto alle famiglie. L’unica fascia scoperta è praticamente da metà a fine agosto. Ma non dappertutto. In zone tradizionalmente difficili la nostra attiva presenza non viene mai meno. Come nel quartiere Ballarò di Palermo, nel Rione Amicizia di Napoli o nel quartiere Redentore a Bari. In questi quartieri, infatti, svolgiamo quasi un servizio a bassa soglia, con una funzione sociale alta e complessa”.
Dicevamo del settore pubblico. Meno risorse, ma le esigenze restano. “Già – afferma don D’Andrea – il pubblico a volte garantisce un po’ di risorse, non altro. La nostra attività può essere portata avanti, allora, con l’opera volontaria di parecchi giovani. A volte ci affidiamo a progetti, come quelli di servizio civile (fermi però da tempo). Alcuni oratori hanno convenzioni con l’ente pubblico. E in estate, soprattutto, tutto si muove con il volontariato dei più giovani. Stiamo parlando di ragazzi dai 16 ai 21 anni, quella fascia di giovani formata ai nostri Grest (Gruppo Estivo, è l’iniziativa estiva dei salesiani, ndr) che non è ancora pienamente impegnata con gli esami universitari. E’ gente che, avendo già fatto i gruppi estivi, ha già fatto un percorso e si è già avvicinato allo studio della proposta formativa. Per noi, infatti, il gioco è strumento e non fine dei nostri campi”.
L’impressione è che le nuove esigenze disegnino anche un nuovo ruolo per gli oratori… “In realtà gli oratori hanno sempre lavorato molto e hanno sempre fatto la loro parte – conclude don Giovanni D’Andrea – ma non abbiamo mai pensato all’aspetto comunicativo! Il lavoro con e sui giovani c’è sempre stato. Ma è un dato di fatto che ultimamente è aumentato. Così come è certo che le istituzioni pubbliche ci contattano più assiduamente. Alcuni confratelli mi dicono che prima sentivano i responsabili dei servizi sociali una volta al mese, adesso anche 5 o 6… Anche in inverno, per esempio, c’è il problema del sostegno scolastico, con quel grande spazio da gestire che si è aperto con la riduzione del tempo pieno scolastico”.