Greta la Pazza: la Strega di Bruegel

Creato il 16 maggio 2012 da Alessandro Manzetti @amanzetti


Greta la pazza (Dulle Griet) è un dipinto a olio su tavola del pittore fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1561 e conservato nel Museo Mayer van den Bergh di Anversa. Si tratta di un'opera rappresentativa dell'arte di Bruegel, per quel che riguarda la sua visione alchemica e magica della pittura, ed evidenzia le influenze e le visionarie eredità delle opere di Hieronymus Bosch. Baudelaire a proposito di Bruegel il Vecchio scrisse: "una cafarnao diabolico e grottesco che si può interpretare soltanto come una sorta di grazia singolare e satanica".
Dulle Griet (Greta/Margherita la pazza) è in realtà una figura del folklore fiammingo, personificazione della strega e allegoria dell'avarizia, probabilmente di tratta di una versione popolare e riadattata della figura di santa Margherita d'Antiochia, vincitrice del demonio. Bruegel la rappresenta al centro del dipinto, mentre si dirige armata verso la bocca antropomorfa dell'Inferno con un bottino. Attorno a lei l'artista ritrae scene di distruzione in una città, conseguenza della sua folle corsa, del suo diabolico passaggio; figure mostruose popolano l'intera opera, e il colore dominante è il rosso delle fiamme, che in alto a destra si accende con grande realismo mostrando ai nostri sensi il calore del fuoco, del grande e infinito incendio, quello che poi ritroveremo arrivati alla meta della corsa, l'Inferno.
 
Il dipinto rappresenta Greta la pazza, personificazione della strega, armata di spada, di corazza, di guanto metallico e di un elmo che si prepara all'assalto dell'inferno: un monito per quanti insistono nel vizio al punto da perdere la ragione. La donna stringe sotto il braccio un piccolo forziere con il bottino e regge due panieri e una sacca contenente coppe, padelle, un coltello e una cinghia. Ogni personaggio, ogni mostruosa creatura e ogni dettaglio rappresentano simboli magici e alchemici, di conseguenza la composizione di Bruegel si presta a diverse interpretazioni. 
Dalla allegoria dell'avarizia alla raffigurazione della malvagità femminile, disposta ad aggrapparsi perfino all’inferno, i critici hanno elaborato molte teorie. Ma se si va oltre la singola opera non si può non operare una lettura parallela alle allegoria alchemiche caratteristiche della visione artistica di Bruegel. Una delle chiavi di lettura è proprio quella alchemica, la pseudo-scienza dell'epoca con cui si cercava di arricchirsi producendo oro, di curare le malattie e prolungare la vita. Oggetti sparsi nel dipinto nascondono simboli precisi, riconoscibili solo dalle élite, oggi per noi difficilmente identificabili, inseriti e nascosti nell'umanità scanzonata e sgangherata del popolo

Sicuramente una delle interpretazioni più interessanti, di carattere generale, è quella della rappresentazione della follia, che rende Greta la pazza il seguito, la coda di un'opera come La Nave dei folli di Hieronymus Bosch. In quest'opera sono più che evidenti i debiti verso Bosch, è  probabile che lo stesso committente di Greta la pazza abbia chiesto a Bruegel un dipinto nello stile del defunto maestro. Bruegel offre una interpretazione molto vicina alle visione e ai modelli di  Bosch, alimentandola con la propria capacità di elaborazione dei colori, specie gli spendidi rossi che infiammano letteralmente il dipinto
Qualche informazione in più sul codice di linguaggio di Greta la pazza può fornircelo la scelta del nome adottato da Bruegel, che deriva dalla versione scandinava di Margherita cioè Greta, e dai nomi tedeschi  Grete, Gretchen, Gretel e Gretah. Questo nome secondo la tradizione indica originariamente un simbolo di purezza, passando successivamente a rappresentare il fiore simbolo di questa virtù. Potrebbe però significare, dal finlandese, "Regina delle nevi", oppure, dal gaelico, e il significato sarebbe "angelo caduto" oppure " dono del cielo", c'è chi considera pure il significato "comparsa tra la pioggia"

Greta la pazza, insieme a La Caduta degli angeli ribelli e il Trionfo della Morte, simili per dimensioni e per richiami evidenti al mondo di Hyeronimous Bosch, come detto fu probabilmente dipinta per un medesimo committente e destinata a formare una serie. Sotto riporto le altre due opere (dipinte un anno dopo Greta la pazza)  di questa triade alchemica affascinante, che proietta l'osservatore nelle visioni magiche di Bruegel, capaci di mutare continuamente durante il nostro viaggio ottico e emotivo tra le forme e i colori, simboli che non comprendiamo del tutto ma che sembrano aprire porte nascoste verso altri mondi.

Pieter Bruegel il Vecchio  - Trionfo della Morte (1562)


Pieter Bruegel il Vecchio  - Caduta degli Angeli Ribelli (1562)




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