Il governo ha in progetto il taglio degli incentivi sulla produzione di energia da fonte rinnovabile. La notizia ha dell'incredibile.
Soprattutto se si pensa che l'anno scorso quando Tremonti aveva avanzato l'ipotesi di non confermare l'agevolazione del 55% sulle riqualificazioni di tipo energetico sugli edifici, di fronte ad un sommovimento popolare, il governo aveva fatto subito marcia indietro riconoscendo il fatto che tale misura favoriva una notevole ricaduta occupazionale. Adesso il discorso oltre ad essere simile per molti versi, è ancora più paradossale in quanto solo l'anno scorso ed ancora anche l'anno precedente ogni regione italiana ha proposto bandi a sostegno di impianti dimostrativi di tipo eolico, mini-ecolico, minihydro, biomasse, geotermia.
Bandi di finanziamento che si andavano poi a combinare con il conto energia ovvero siul riconoscimento da parte del GSE (gestore servizio elettrico) di una tariffa incentivante sulla produzione da fonte rinnovabile. Il Ministero dell'Ambiente (Prestigiacomo) aveva finanziato peraltro progetti di ricerca applicata. In altre parole si cercava di stimolare la produzione di energia da rinnovabile ma anche di favorire lo sviluppo di una filiera.
Il piano programmatico che evidenzia la progettualità dell'azione di governo vede adesso farsi largo una riforma delle incentivazione che rende vano quanto fatto sinora. Da lasciare tutti senza parole...