Inoltre, sempre stando a quanto afferma l’IREA, il problema della scarsa efficienza delle rinnovabili sarebbe in realtà infondato.
Tanto per fare un esempio, nel settore fotovoltaico il calo del prezzo dei pannelli solari del 60% negli ultimi due anni ha reso questa fonte energetica sia competitiva con le altre per l’edilizia residenziale. Anche nel campo dell’eolico, l’economia di scala e il calo dei prezzi delle materie prime hanno fatto scendere il costo sui 0,04-0,05 centesimi di dollaro a kilowattora, cioè meno delle centrali a gas.
Allo stato attuale, l’idroelettrico si conferma come la più economica tra le rinnovabili, anche se il suo costo è compreso tra una ‘forbice’ che va dai 0,02 ai 0,19 centesimi per kilowattora.
Secondo quanto si legge nel rapporto, “ci sono altri progetti per le energie alternative che vanno considerati, e che costano meno dell’elettricità tradizionale, compreso l’uso di scarti agricoli o forestali. In questo campo il progetto più interessante ha un costo di 0,06 centesimi a kilowattora”.
Insomma, il parere degli esperti è che sia giunto il momento di lanciarsi in un massiccio uso di fonti ‘verdi’. Un’opinione confermata da un altro rapporto, questa volta del National Renewable Energy Laboratory, che sostiene che le tecnologie solari esistenti potrebbero già fornire l’energia sufficiente a tutti gli Stati Uniti.
Con questa notizia saluto i miei “venticinque lettori” e do loro appuntamento alla fine di agosto. Sempre che circostanze impreviste non mi portino a scrivere qualcosa anche dal lontano angolo di mare dove andrò a rifugiarmi. Un saluto a tutti.
[foto da zeroemisison.tv]