Grida dalla cucina - spaghetti con cavolo nero, pomodorini di pachino, colatura di alici e mazzancolle - la fabbrica della pasta di gragnano

Da Saporidivini

Shhhh! Shhhh! Pssss!

In casa c'era silenzio, solo il mio pigiare sui tasti della tastiera rumoreggiava sordo nell'aria fino a che “Shhhh! Shhhh! Pssss!”, distratto da quel suono, ruoto la testa verso la finestra e ancora “Shhhh! Shhhh! Pssss!”.
Guardo ogni angolo della piazza; sbircio tra gli alberi nei punti in cui si vedono le panchine, dove sicuramente più tardi arriverà qualche mamma spingendo una carrozzina ma adesso non c'è nessuno. Il marciapiede di fronte all'autoscuola, quella dove più di trentanni fa ho preso la patente ma, tra le saracinesche abbassate e qualche fiore di geranio che penzola dalle terrazze non vedo un' anima.
La strada provinciale con il traffico al minimo, molto al minimo dato che per quei pochi secondi non ho visto passare nemmeno una bicicletta.
Il Comune dove mio padre ha lavorato fino a morirne, il suo ufficio che ora è quello dei vigili ma, anche lì è tutto chiuso.
“Shhhh! Shhhh! Pssss!”
Risalgo con gli occhi la stanza guardando per un attimo di fronte a me, sullo schermo del computer dove le foto di Alice Ginevra, sul blog, hanno sostituito quelle di Sabrina. Faccio a tempo a pensarlo e a ricordare la frase di Sabrina, quando si sceglievano le foto assieme e lei insisteva per foto che a me non piacevano, vuoi per la luce, vuoi per l'inquadratura, vuoi perchè...non mi piacevano e lei, con sorniona dolcezza ed ironico sorriso mi sottolineava che “L'importante sono Io!”.
“Shhhh! Shhhh! Pssss!” Questa volta ho capito esattamente da dove arriva quel leggero sibilo.

Sabrina con il dito indice dritto della sua mano destra, in verticale di fronte alle sue labbra e con la mano sinistra indicante nella mia direzione con le dita unite ed il palmo leggermente a cucchiaio sventolandolo dall'alto in basso e lo sguardo preoccupato mi intima di non fare rumore.
“Shhhh! Shhhh! Pssss! Sta dormendo!” Aggiunge eccezionalmente al gesto.
Io scuoto la testa con moto d'assenso e riprendo a cazzeggiare in rete alla ricerca di non so che cosa.

Mi rendo conto di quanto mi manchino quei piccoli urli che ti spaccano le orecchie che, Alice Ginevra, da un po' di giorni emette quasi senza fine. Un continuo gridare, protestare, agitarsi, per noi almeno, senza motivi apparenti.
Grida, ansima, urla, getta tutto per aria. Prende la pallina e la morde e poi ancora urli di rabbia. Abbandona il gioco e tace quei secondi in cui si trasporta verso la sedia, dove Sabrina sta studiando. Le arriva fin sotto, si attacca alla gamba della sedia e riprende il suo acuto lamento.
“Saranno i dentini...!” O io o Sabrina, è la prima frase che troviamo nel nostro vocabolario per giustificarla. “Ma cosa succede amore....!” Di solito è la seconda. “Ma ha fatto la cacca....!” quasi sempre è la terza, che ci svela il suo stato di momentaneo disagio.
Quando non è così è veramente dura decifrare quelle grida che ti entrano in testa e ti riempiono completamente il cervello, impedendoti di pensare a qualsiasi cosa, anche la più semplice.
Siamo passati da un vocabolario dolce fatto di sillabe coccolose, fatto di Maaa, Baaaa, Daaaa, Taataaaa a suoni con sempre quella vocale aperta AAAAAAAAAAAAAAAAAAAh! Ripetuta a più non posso. Ed il suo variare è EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEgh! IIIIIIIIIIIIIIIIIIgh! Con qualche altra variazione dove aggiunge consonanti semplici come la GGGGGGGGGGGh!
I vicini continuano a dire che non la sentono mai, che è una bambina meravigliosa, che sorride sempre. Beh, siamo genitori fortunati! Se gli altri bambini sono peggio....! Alice Ginevra è dolcissima e non ho dubbi, sa farsi valere e soprattutto sentire.

Ritorno nel silenzio dei miei pensieri, abbandono alla quiete il mio cervello.
Gheeeeeeeeeeeeeeee!
Alice Ginevra si è svegliata!
Mi alzo e, svelto la raggiungo nel suo lettino. Lei è lì, pronta a sollevarsi, a fare il solito sforzo per cercare di raggiungere le sbarrette rosa del suo principesco giaciglio.
“ Ben svegliata cucciola!” La accolgo con un sorriso che lei mi ricambia con un'intensità da togliere il fiato, fino al prossimo AAAAAAAAAAAAAAAAAgh!

VIDEO DI ALICE GINEVRA

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Siamo felici di annunciare la nostra collaborazione con la Pasta di Gragnano che ci ha omaggiati di diverse confezioni di pregiata pasta artigianale corredata di ricette fantasiose.
Siamo degli estimatori della pasta di qualità e troviamo che la Fabbrica della Pasta di Gragnano rappresenti l'eccellenza. Oltre ai soliti formati classici, la Gragnano ha realizzato dei formati speciali, parliamo delle stelle, dei cuori, dei conchiglioni, dei fiori e prossimamente ci divertiremo a realizzare ricette che possano valorizzarli.

SPAGHETTI CON CAVOLO NERO, POMODORINI DI PACHINO, COLATURA DI ALICI E MAZZANCOLLE FRESCHISSIME

Ingredienti:
200 gr di spaghetti di Gragnano
8 mazzancolle freschissime
il cuore di un cavolo nero
3 cucchiaini di colatura di alici
10 pomodorini Pachino
1 cipolla affettata
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
sale e pepe


Per prima cosa puliamo bene le mazzancolle, rimuovendo il carapace e il filetto nero addominale. Laviamo il cuore del cavolo nero e lo tagliamo a pezzetti. Tagliamo anche i pomodorini Pachino a metà. Tagliamo a rondelle una cipolla con l'aiuto di una mandolina. A questo punto scaldiamo l'olio extravergine d'oliva in una padella antiaderente e versiamo la cipolla che facciamo rosolare. Uniamo anche lo spicchio d'aglio leggermente schiacciato. Uniamo poi i pomodorini e li facciamo saltare insieme alla cipolla e dopo qualche minuto aggiungiamo il cavolo nero. Mescoliamo il tutto e dopo un paio di minuti aggiungiamo le mazzancolle. Sfumiamo infine con il vino bianco. Regoliamo di sale e di pepe e facciamo saltare in padella con il condimento gli spaghetti cotti al dente. Completiamo il piatto con il prezzemolo fresco e con i 3 cucchiaini di colatura di alici. Semplicemente divini!


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