Grillo cura la schizofrenia degli elettori nell’ambulatorio teatrale

Creato il 24 gennaio 2016 da Blogaccio @blogaccioBlog

Sono i giornalisti e di riflesso gli elettori a vedere in Grillo un politico, lui invece si farebbe ammazzare per una battuta, puntualizza. A febbraio prossimo ritornerà infatti sul palco non in piazza, ma in teatro a Roma e Milano per curare a pagamento i milioni di elettori non solamente grillini, affetti da schizofrenia acuta. Purché paghino il biglietto di ingresso, promette di aiutarli a guarire dal grillismo bipolare di cui sono vittime inconsapevoli da quando ha deciso di gettare una parte della sua vita in politica. Spera così di rimettere a fuoco il Grillo comico che a differenza del Grillo politico, da buon genovese, supponiamo ritenga più redditizio. Con l’avvento di Renzi e la concorrenza spietata di Salvini sul web, la decrescita del blog non dev’essere stata poi così felice, tanto sarà bastato da spingerlo a riesumare il Grillo cabarettista che riempiva i teatri e teneva incollati milioni di spettatori alla TV, che non è più il mio media, tiene a far sapere. Oggi il successo televisivo è decretato dalla regia e non dalle idee, magari straordinarie che si possono esporre. Se infatti mentre parli, la regia inquadra uno spettatore che fa una smorfia od il colore dei calzini, evidentemente il vantaggio di poter raggiungere milioni di persone svanisce perché “la gente a casa finisce per impastare tutto e non capire nulla”. In Tv quindi, lo potremo rivedere solamente se gli “garantiscono una conversazione”, meglio se da Vespa resta da dedurre. Già maestro indiscusso coi politici, oggi Vespa lo è diventato anche coi comici: è stato l’unico ad intervistarlo in studio e non in strada. Non sia mai una discussione con gli avversari politici, le telecamere puntate dalla regia “spiazzano”. Dunque, andate a teatro come in un ambulatorio psichiatrico e conoscerete la verità. E’ lui stesso a svelarlo, in politica ho “dovuto fingere di essere serio” per non cedere punti percentuali nei sondaggi mentre a me piace usare l’arma dell’ironia per descrivere le cose. Dove finisce il comico e comincia il politico e viceversa, resta comunque un delirio da tradurre correttamente ed in fretta, possibilmente prima che arrivi al Governo. In ogni caso, le elezioni si vincono facendo politica, ma quest’ultima ad analizzarla bene altro non è che una “malattia mentale perché si basa sul niente”, i voti ad esempio, si prendono sulla base “della simpatia, della gestualità, della popolarità” cioé, sulla “rappresentazione del nulla”. Apprezzabile e feroce autocritica bisogna riconoscerlo, in fondo sono milioni gli elettori che trovano simpatici i cittadini a cinque stelle e che danno il loro voto al Movimento che ha una sola missione: “impedire che si facciano schifezze piuttosto che cose meravigliose”. E visto che “lavoro, reddito, finanza, energia, non funzionano più”, non resta che liberare la mente, abbracciare le idee del Movimento, alzarsi in volo e ritrovare una visione per i nostri figli, i nostri nipoti. Attenzione a non farvi troppo male quando cadrete in terra dove scoprirete malgrado Grillo, che la realtà non vuole essere immaginata, ma governata!


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