Grillo fa il pienone a Catania. PdL e PD stanno a guardare

Creato il 25 ottobre 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Lo show elettorale del M5S fa registrare un successo di pubblico ignoto sia a Musumeci che a Crocetta. E’una distanza comunicativa tra la classe politica ed il corpo elettorale che cresce ogni giorno di più. Ma in Sicilia le elezioni si possono vincere anche in altro modo…

 Si mettano l’anima in pace: Grillo ha un seguito di pubblico non indifferente e adesso, che anche le piazze più importanti delle grandi città sono state colonizzate dai seguaci dell’antipolitica, la partitocrazia tradizionale prende atto di uno stato di fatto.

Non servono megafoni, facce di onorevoli reduci dalle Lampados, strafighe vincenti, finti ideali, né paroloni roboanti che possano far presa sul potenziale elettore. Un popolo stanco necessita di cose semplici, non di spot televisivi o cene elettorali pagate al carissimo prezzo di una classe politica inadeguata a traghettare la Sicilia (e l’Italia) nella terza repubblica, resasi necessaria dall’incompetenza dimostrata dai protagonisti della seconda.

Grillo fa il tutto esaurito: meglio di lui riescono a fare solo Sant’Agata e, qualche volta, il carnevale di Acireale. Piazza Università è zeppa in ogni ordine di posto, sebbene Giove Pluvio osservi la manifestazione con occhio minaccioso. Il popolo dei grillini pare esserci. Non siamo nati ieri, sappiamo bene che non tutti coloro che hanno risposto alla chiamata del comico saranno solerti nel votare correttamente giorno 28. Sì, perché in Sicilia le elezioni possono ancora vincersi con promesse di lavoro inesistente, impieghi fittizi con contratti da fame per qualche mese, cene elettorali o aperitivi modaioli. A nulla servono gli incontri in luccicanti hotel o club danzerecci à la page: la “gggente” vuole la piazza, preferisce i politici alla Pannella che quelli alla Paniz e alla Montezemolo.

Anche chi non vota M5S non può fare a meno di tifare per Grillo, o per Sel, o per IdV. Per chiunque non rappresenti quel modo vecchio di fare politica, insomma. 

I carnefici della destra e della sinistra italiana stanno alla finestra. Lo fanno da tempo, hanno smembrato gli ideali e questo è quel che meritano. Ma le urne, come sempre da queste parti, potrebbero anche mentire. Una piazza così piena vorrebbe un M5S che si attestasse almeno al 21%, ma forse sarà difficile andare oltre il 15. Il PdL invece potrebbe superare la soglia psicologica del 20%, cosa che servirebbe ad attenuare il senso di sconfitta che ormai serpeggia nella base militante, divisa tra cocktail e varia mondanità. Il PD non dovrebbe fare meno del 23-28%, Lombardo ha fatto così tante nomine da garantirsi almeno un 9-10% in cui probabilmente verrà ricompreso anche il figlio Toti. E’ auspicabile un buon 6-8% di SEL e di tutto il panorama comunista isolano e un risultato in ascesa dell’Italia dei valori (almeno un 10%) Sembra destinata a scomparire FLI che potrebbe non arrivare alla fatidica soglia del 5% che invece dovrebbe (purtroppo!) essere raggiunta dall’UDC.

Ma siamo in Sicilia. E la logica può essere travolta da migliaia di variabili di complessa identificazione…


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