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Grosseto, Schettino in aula: “Ci metto la faccia” E stringe la mano a uno dei sopravvissuti

Creato il 16 ottobre 2012 da Dreamblog @Dreamblog

Il comandante della Costa Concordia, a nove mesi dal naufragio, partecipa alla maxi udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera. Il primo intervento è dei periti della procura

Grosseto, Schettino in aula: “Ci metto la faccia” E stringe la mano a uno dei sopravvissuti – Rassegna Stampa D.B.Cruise Magazine
21:35 - Francesco Schettino è a Grosseto per assistere alla maxi-udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia. L’ex comandante, indagato insieme ad altre nove persone per il naufragio della nave, ha ottenuto un permesso speciale per lasciare la sua casa di Meta di Sorrento, nel Napoletano. “Voglio essere in aula, voglio metterci la faccia”, aveva detto qualche giorno fa.

Gip respinge richieste ed eccezioni, udienza riprende
Il gip Valeria Montesarchio ha respinto tutte le richieste e tutte le eccezioni avanzate dai legali delle parti, a cominciare da quelle dell’avvocato Bruno Leporatti per conto di Francesco Schettino. Pertanto l’udienza procede con l’illustrazione della maxi perizia da parte del collegio dei periti, tra cui ha iniziato a parlare l’ammiraglio Cavo Dragone. Il gip ha comunicato la sua decisione al termine della camera di consiglio durata circa un’ora e mezzo.

Udienza sospesa, Gip in camera di consiglio
L’udienza era stata sospesa per decidere su alcune eccezioni proposte da Francesco Schettino, tramite il suo difensore Bruno Leporatti. Schettino ha fatto chiedere infatti al suo legale di estendere l’incidente probatorio sulla nave Costa Concordia al timoniere che, secondo la maxiperizia, non comprese un suo ordine di virata mentre veniva eseguito l’inchino davanti all’Isola del Giglio. Il timoniere, un indonesiano, è il decimo indagato dell’inchiesta, ma la sua posizione si è chiarita dopo l’avvio dell’incidente probatorio nei mesi scorsi.

Sempre la difesa di Schettino ha lamentato l’impossibilità di effettuare sopralluoghi sulla nave Concordia considerando che i luoghi sono stati modificati per l’operazione di rimozione del relitto. L’avvocato Leporatti ha sottolineato che in questo modo può utilizzare per la difesa di Schettino solo gli elementi di prova prodotti dall’indagine della Procura di Grosseto, che però ora sono irripetibili proprio a causa dei lavori per portare via il relitto.

La stretta di mano con un naufrago, “La verità va appurata”
Per la prima volta dalla notte del naufragio, il comandante della Concordia Francesco Schettino si è trovato a tu per tu con un naufrago. In attesa dell’inizio dell’udienza, un passeggero della nave è salito sul palco del teatro Moderno di Grosseto per salutare Schettino. Il comandante si è alzato in piedi e gli ha stretto la mano. “Speriamo che la verità sia accertata presto”, ha detto il naufrago al comandante della Costa Concordia. “Sì, la verità deve essere appurata”, ha risposto Schettino.

Il naufrago: “Volevo guardarlo negli occhi”
“Volevo solo guardarlo negli occhi da vicino”, ha successivamente spiegato Luciano Castro, il naufrago che ha stretto la mano al comandante Francesco Schettino. “Mi sono presentato, era molto imbarazzato, ma volevo solo conoscerlo perché sono educato. Gli ho detto di sperare che la verità venga fuori al più presto e lui mi ha risposto che è una cosa che vuole anche lui”, ha aggiunto.

Comandante “nervoso e dispiaciuto”
Durante la prima parte dell’udienza, che si sta svolgendo a porte chiuse, Schettino è apparso nervoso tanto da “mangiarsi le unghie”. Lo hanno rivelato alcuni passeggeri tedeschi della Concordia presenti al teatro di Grosseto. Secondo gli stessi naufraghi, Schettino si è detto molto dispiaciuto di quanto successo nove mesi fa.

Schettino non interverrà in aula
Il calendario delle udienze prevede, dopo l’intervento dei periti della procura, quello di altri esperti, previsto per martedì, e quello dei carabinieri del Ris per l’esame delle registrazioni audio, mercoledì.

Non è previsto alcun intervento del comandante della Concordia che potrà solo consultarsi con i suoi legali nell’insolita cornice del teatro Moderno di Grosseto. Il tribunale del capoluogo toscano, infatti, non è stato ritenuto sufficientemente capiente per organizzarci la maxi udienza. La sala, invece, può ospitare fino a 1.300 persone.

Schettino ha raggiunto il teatro passando da un ingresso secondario per sfuggire a giornalisti e fotografi. Ha poi preso posto in aula alla destra della postazione del gip, Valeria Montesarchio. Di fronte a Schettino il procuratore capo di Grosseto, Francesco Perusio, e gli altri rappresentanti dell’accusa.

L’udienza potrebbe durare sei giorni. Dopo l’illustrazione da parte di periti del gip della maxi perizia sulla scatola nera, interverranno le parti, la procura, i legali delle persone offese e, infine, i difensori degli indagati. In aula, oltre a Schettino, sono presenti anche Ciro Ambrosio, vice del comandante, l’ufficiale Silvia Coronica e i tre membri dell’unità di crisi della Costa Crociere, Roberto Ferrarini, Manfred Ursprunger e Paolo Parodi.

Sette naufraghi dicono no al risarcimento
Sette passeggeri bolognesi che il 13 maggio della Costa Concordia hanno deciso di respingere il risarcimento e querelare la compagnia. Lo ha svelato poco prima dell’inizio della maxi-udienza in corso a Grosseto l’avvocato Michelina Soriano: “Tutti i sette passeggeri sono rimasti feriti mentalmente e alcuni anche fisicamente. Attendiamo che la procura di Grosseto iscriva la Costa nel registro degli indagati”.

L’avvocato della Costa: “Evidenti le cause dell’incidente”
All’ingresso del Teatro moderno di Grosseto, l’avvocato della Costa Crociere Marco De Luca, non è sembrato avere dubbi riguardo quanto accaduto il 13 gennaio 2012: “Non vedo particolari aspetti controversi. Credo che ci sia una situazione per la verità molto chiara sulla causazione del sinistro, mentre per le fasi successive credo che grosse discussioni sui rapporti di causalità tra i comportamenti di ciascuno e gli eventi, non ci siano”.

Riferendo, però, dell’integrazione alla perizia presetnata da Costa, De Luca ammette che ”l’unita’ di crisi di Costa Crociere la notte del naufragio non poteva fornire assistenza alla Concordia perche’ l’allagamento della falla fu troppo rapido”.

La difesa di Schettino: ”bene nuovo atteggiamento di Costa Spa”
Il difensore di Francesco Schettino, Bruno Leporatti nota “un significativo mutamento di posizione da parte di Costa Crociere Spa, la quale dopo avere sino ad oggi sostenuto che l’Unità di Crisi non era stata messa in condizione di poter aiutare la nave perche’ ingannata da Schettino in ordine alla consistenza dell’incidente ed alle sue conseguenze. Ora, messa di fronte all’evidenza della tempestiva e completa informazione sull’accaduto fornita dal Comandante (come riporta la perizia), afferma per bocca dei suoi legali, che la sua struttura di terra ed i suoi componenti nulla avrebbero potuto fare per coadiuvare la nave ed il suo Comandante perché la gravita’ e l’estensione del danno impedivano di fare qualcosa di utile”. Fonte: TGCom 24


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