Pigliarsela con il corpo delle donne pare non vada più di moda per alcune aziende, sopratutto quelle che lo usano in modo corretto, dal momento che per pubblicizzare i i loro prodotti hanno bisogno di un corpo femminile, e allora per provocazione, sicuramente ispirate alle sempre più crescenti polemiche da parte del mondo femminista contro lo sfruttamento dell’immagine femminile, qualche azienda se la piglia con le femministe (anche qui), promuovendo i soliti clichè che accusano ogni femminista di scarsa cura estetica.
Molte donne, anche non essendo dichiaratamente femministe, accusano da anni il mondo pubblicitario di ridurre la donna come oggetto e di richiuderla all’interno di gabbie, costrette a seguire un modello estetico rigido e stereotipato. E’ anche questo fattore che ha scaturito le nostre polemiche, fraintese da alcuni giornalisti che anche loro ci hanno accusato di aver paura della bellezza e quindi implicitamente di essere cesse.
“Cessa” è l’epiteto che da secoli viene appioppato ad ogni donna, sopratutto femminista, che si scaglia contro l’uso del corpo femminile come ornamento estetico, epiteti che vengono utilizzati da chi è convinto che il ruolo femminile è tale e quale a come lo vede rappresentato su qualsiasi tv, pubblicità e media.
Groupon è una di queste. L’azienda per promuovere un centro estetico di depilazione tira in ballo il solito clichè sulle femministe, anche per offendere quelle che (magari per carenza di soldi) non vanno da loro a farsi depilare. Ricapitolando: l’epiteto della femminista usato come dispreggiativo a chi non sceglie il loro centro e l’epiteto della pelosa alle femministe che oseranno attaccare la Groupon per qualsiasi motivo futuro.
La segnalazione mi è stata fatta da una lettrice femminista, che denuncia la crescente violenza antifemminista o meglio misogina delle campagne pubblicitarie che vengono realizzate sul nostro territorio e mi segnala che la Groupon le ha mandato un email con tanto di stereotipi e poesia di Leopardi storpiata in questo modo (bello schiaffo anche alla cultura sopratutto in tempi gelminiani!):
“La ceretta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba e reca in mano un mazzolin di rose e viole…”
Prendersela con le femministe è una cosa indegna perchè significa essere complici della violenza contro le donne e non essere favorevoli a principi paritari tra uomo e donna, poichè il femminismo è un movimento di donne creato dalle donne per lottare contro ogni forma di violenza, discriminazione e per fare in modo che la parità tra uomo e donna venga raggiunta. Non è una bella cosa svilire questo movimento e allonananarlo dalle donne, veicolando questi messaggi sopratutto in un contesto come l’Italia dove la parità è ben lontana dall’essere raggiunta e dove ogni tre giorni viene uccisa una donna ed è chiaro che per questo motivo abbiamo disperato bisogno di femminismo.
Abbiamo faticato tantissimo ad ri-unire le sorellanze distrutte da quell’antifemminismo imperante che ha diffuso una propaganda per paura del movimeto femminista italiano che nel ’70 era il più forte ed unito d’Europa ed è colpa di questo clima reazionario che ci troviamo al 74° posto per parità tra uomo e donna. Clima che sta tornando a galla nonappena fiutato che “le streghe son tornate”.
Groupon in un contesto come questo non solo si permette a svlire il lavoro che stanno realizzando le donne in questo periodo, facendo notare che ci sono due tipi di donne: le femministe, quelle odiate dagli uomini (maschilisti) e le donne quelle che seguono con amore il ruolo che le è stato affidato, ossia spendere in tempo di crisi tanti soldi in un centro estetico per una depilazione.
Beh cara Groupon, io la ceretta me la faccio da sola. Noi femministe siamo abituate ad essere autonome. Per coincidenza prima di leggere quella segnalazione avevo acceso il fornellino della mia ceretta come faccio sempre ogni venti giorni da ormai dieci anni.
Mary