Io le risposi chiedendo: "No, ma cos'è un Gruffalo?".
"Come??!!" lei mi ha risposto, "non sai che cosa è un Gruffalo?! Mi sa che glielo dovrò regalare io quel libro!".Antefatto: la zia Giò vive da molti anni con la sua famiglia a Londra e credo frequenti assiduamente le librerie della città. Però si è dimenticata di regalare a Luigi il libro del Gruffalo.A farlo ci ha pensato la sua mamma, spinta dalla curiosità dopo aver letto l'articolo pubblicato lo scorso gennaio su The Economist intitolato The Gruffalo Years. Tralascio i risvolti legati alla politica inglese e alla giovane età di chi la gestisce (tanto per poi non dovermi lamentare di chi gestisce quella nostrana), e riporto la bella descrizione di cosa siano questi famigerati "anni del Gruffalo":
"For millions of middle-class Britons they are perhaps best described as the Gruffalo years: an innocent interlude stretching from birth to a child’s ninth birthday or so. Barring tragedies, children in these years inhabit a sheltered, more benign world—and fortunate parents enjoy visiting rights. With luck, outside horrors can be kept at bay. Parents are not yet embarrassing, and a bedtime book is still a treat: the Gruffalo, a dimwitted monster, is a particular British hit. It is an age before tests turn brutal, when a child’s life still shines with potential. Time enough for failure later".
Mi ha affascinato questa descrizione dell'infanzia, età in cui tutto è ancora un potenziale e frustrazioni e fallimenti sono ancora a venire. Ma non solo, un'età in cui ogni bambino si costruisce la propria "mitologia", legata al suo vissuto quotidiano e all'ambiente in cui è calato, mentre vive inconsapevolmente la sua personale "età dell'oro". Mi è venuto in mente Cesare Pavere, quello de La luna e i falò e non solo, che considerava l'infanzia un'età pre-razionale in cui ciascuno di noi, nel bene e nel male, si crea la mitologia (favole, verità, affetti, sensazioni, visioni...) che lo accompagnerà per tutta la vita. Lo so, sto andando lontano rispetto al punto di partenza, ma è bello pensare che Bianca e Luigi stiano vivendo i loro Gruffalo Years.