E’ per questo che molti sembrano essere contenti del fatto che l’attivismo sfrenato del sindaco di Firenze ci farà finalmente uscire dal Porcellum, ma il fatto che una nuova legge elettorale sia concordata con personaggi del calibro del banchiere e inquisito Verdini, come emissario del primo condannato d’Italia, ossia Berlusconi, non ci insospettisce sul fatto che essa potrebbe essere tesa a mantenere gli stessi effetti dell’infamia partorita da Calderoli: ossia lasciare nelle mani di del Pd e del tycoon la spartizione dell’elettorato e mantenere il potere di pochissime persone sui parlamentari. In effetti basta leggere l’analisi fatta dalla Voce sul sistema spagnolo, che incuba nelle teste degli emissari, per accorgersi che in definitiva l’obiettivo è quello di permettere ogni tipo di patteggiamento clientelare a livello locale o di area (e già si vanno creando i gruppi legati a questo o a quello, vedi Passera) e una forte sotto rappresentazione delle forze arrivate al secondo terso e quarto posto che tuttavia potrebbero anche rappresentare la maggioranza dell’elettorato. Ma del resto non siamo incantati dalla favola che un sistema troppo proporzionale darebbe poca governabilità e dunque non sarebbe adatto a farci uscire dalla crisi di governabilità causata per l’appunto dal porcellum maggioritario? La logica è a parte e richiede un sovrapprezzo.
Sarebbe anche un sistema poco rappresentativo, ma questo immagino che interessi poco a Silvio e Matteo che ormai sono il Batman e Robin delle classi dirigenti, anzi interessa molto come fattore d’esclusione e di riduzione della democrazia. E interessa poco anche all’Europa che dopotutto non è affatto estranea a tutto questo e anzi coordina in qualche modo le riprese della troupe italiana perché la governabilità che le occorre è l’ obbedienza al mercato e ai suoi desiderata, ai diktat sull’austerità, ai ricatti e considera questa adesione al pensiero unico e al modo con cui esso articola i rapporti nell’unione, l’unica realtà politica al di là delle sigle e delle collocazioni tradizionali. Se serve a bloccare le contestazioni “populiste” e l’instabilità rispetto alla troika, qualunque cosa va benissimo.
E a noi va benissimo avere una legge elettorale nuova, senza chiederci se essa non sia un nuovo monstrum vel prodigium per eludere la Costituzione e illudere i cittadini. Basta che sia nuova, anche se grufola come prima.