Ce ne siamo accorti tutti, va lo stile grunge.
Tartan e pelle, nera, rigorosamente rivisitati in chiave sexy: impossibile non accorgersene! I negozi scoppiano di trame scozzesi (soprattutto nella declinazione classica rossa) magliette di gruppi musicali (spero che chi le indosserà almeno un minimo di curiosità e….no niente. Tempo sprecato), magari effetto used e svangate, top microminimi e corti, gonne cortissime e aderenti e…stivaletti stringati/con fibbie che poco hanno a che fare con i bikers che siamo abituati a digerire nella folla urbana attuale. Urgono un paio in scarpiera ma sbagliare e pentirsene è facilissimo! Analizziamo le scelte:
#Oculata Omologazione
Partiamo dal ritorno (se ne sono mai davvero andate) delle Doc Martens, scarpa simbolo degli anni 90, di tantissime sottoculture giovanili. Sono cresciuta con loro: chi le scoloriva, chi le tagliava, chi le riempiva di chiodi e metalleria varia, scritte, toppe…(sì sopra le scarpe), lacci colorati ed esageratissimi. Oggi per fortuna sono richieste dalla Signora Moda almeno in chiave sobria: nere, allacciate morbide, classico 8 buchi (le Docs non si chiamano “alte” o “basse” ma in base ai buchi dei lacci ;D ) rigorosamente con calze nere velate, microrete o addirittura effetto pizzo!
Ok, esistono di mille colori, ma se vi va di sentire un consiglio: le Docs sono le Docs per come sono fatte, prima di esserlo per il loro design: sono in pelle, la suola è super resistente e brevettata e hanno (alcune) la punta in ferro…sono pensate per lavorare. Durano i secoli. Visto il loro prezzo non schifosamente alto, e la loro longevità anche nelle varie mode, le prenderei originali. Colore? Lascerei i più pazzi alle giovanissime e a chi ha proprio la necessità biofisica di attirare l’attenzione altrui, quindi: nero per sempre, oxblood (rosso cupo intensissimo, quasi bordeaux) per chi ha una vena vintage uno stile più accentuato e le tapestry (quelle effetto divano, per capirci) per chi ha l’anima romantica. Basta, non ci sono altre sfumature degne di essere ricordate.
#Differenziarsi senza Designer Emergenti/Emergenze finanziarie da Designer
Bershka, possono vederlo tutti ed è chiaramente pop. Ma è strano il giusto: allacciato e con le fibbie, timburtoniano e molto avvitato sulla caviglia. Puntale basso e tacco effetto artigianale. Non male, abbiamo molte carte a suo favore, ma per renderla al meglio va portata solo con la gonna, meglio corta, calza trasparente (lavorata o meno). Con un paio di jeans le saprebbero abbinare tutti, e scadrebbe in pochi secondi nel biker lowcost. (qui 80€)
#OLD BUT GOLD:
Si tratta di una scarpa che ha fatto furore negli anni 90, ma che nasce molto prima. Lo stivaletto alla beatles, quello che ha un filo di tacco (2/3 cm quadrato, alle volte rientrante) e la struttura molto “intera”, senza decorazioni o cuciture. Rigorosamente nero! (quello marrone è altra storia, è un altro filone) Perfetto con i jeans, meglio se effetto leggermente acid wash scuro. Camicia flanellata scozzese/maglietta a righe per essere over the top. Almeno per il mio gusto. Questi sono di Mango e hanno l’elastico coperto con striscette di pelle per camuffarlo, esistono anche (altrove) con l’elastico tutto esposto e magari colorato a contrasto. (qui 90€)
Quindi ci siamo capiti? Queste sono le regole base per lo stivaletto nero dell’inverno 2013/14. Trust al Gomitolo che ha un fiuto pauroso.
Ah, mi state chiedendo quali vorrei se potessi sceglierne un paio in regalo? Beh….I chelsea
Domani state tonnati che posto una roba interessante.
Momo