Il primo album in particolare, "Ruby Vroom", fu un esordio fulminante come pochi: allo stesso livello in quel periodo mi sento di mettere solo "Vivadixie ecc. ecc." di Mark Linkous a.k.a. Sparklehorse e "Beautiful Freak" degli Eels. E fu un album unico nel panorama di quegli anni: un mix di indie rock, jazz, hip-hop, drum'n'bass e chissà cos'altro ancora. Mike "M." Doughty cantava e declamava i suoi testi, tra classica forma canzone, improvvisazione e poesia free form, su un tappeto sonoro fatto da una sezione ritmica scatenata (il contrabbasso di Sebastian Steinberg, il drumming nevrotico dell'israeliano Yuval Gabay e la sua stessa chitarra ritmica) e dai campionamenti imprevedibili e originalissimi di Mark De Gli Antoni: il risultato, spiazzante, é già tutto nella canzone di apertura "Is Chicago, Is Not Chicago". Da lì in poi, nemmeno un passo falso fino alla conclusiva "Janine", ballad sghemba registrata sopra un messaggio vocale della ex di Mike. Sarebbe inutile citare i titoli migliori perchè non riuscirei a selezionarne alcuno che si elevi sopra gli altri, in un album perfetto come questo; ma dato che ho una pistola puntata alla tempia mi vedo obbligato a citare "Casiotone Nation" e "Mr. Bitterness". Uno dei cd che ho consumato nel lettore, in tempi in cui gli mp3 non esistevano e i dischi si ascoltavano dall'inizio alla fine con grande voracità.
Qualche canzone sparsa su colonne sonore (quella di "Smoke" la più ambiziosa) ed eccoci al terzo, difficile album: "El Oso", uscito a fine 1998. Che si apre con le dure "Rolling" e "Misinformed" per proseguire con la deliziosa chitarra scordata di "Circles", la loro maggiore hit radiofonica. In generale, un album teso e lontano dalle melodie del precedente, che vira dal jazz degli esordi verso il drum'n'bass, e che vede prepotente il ritorno dei caratteristici campionamenti di De Gli Antoni. Col senno di poi, forse l'album in cui i Soul Coughing hanno osato di più ("sentite "$300" e ditemi se avete mai sentito niente del genere alla radio), e che per questo è cresciuto meglio nel tempo. Allora fu solo, ahimè, il preludio alla fine del gruppo, dovuta forse a scontri sulla direzione da prendere, forse al mancato successo, probabilmente accelerata da divergenze sui diritti d'autore e dalla dipendenza dall'eroina del frontman.