Alleluja! Siamo giunti al termine di “Città di carta” di John Green che leggevo seguendo il gruppo di lettura di “la tana di una booklover”. Come sospettavo il finale non è servito a farmi cambiare idea su questo libro quindi, confermando le mie precedenti opinioni, dico a gran voce che non mi è piaciuto per niente!
L'antipatia di Margo è indescrivibile, una viziata ragazzina che gode a essere il centro dell'attenzione di chi la circonda. Un personaggio che non è stato caratterizzato a fondo, infatti, nonostante la lettura si sia conclusa i motivi "concreti" che l'hanno spinta ad allontanarsi da casa non sono ancora chiari. Una storia molto forzata, carina l'idea delle città di carta, ma pessima la scelta della storia da costruirci sopra. Ancora una volta ripeto che lo stile di Green, nonostante sia scorrevole e, per quanto, ben scritto, non gode del mio apprezzamento.
La scelta di trasformare questo romanzo in un giallo adolescenziale farcito da elementi di avventura è stata la principale causa della mia riprovazione nei confronti di quest'opera.
John Green non mi aveva convinto nemmeno con Colpa delle stelle, nonostante il soggetto fosse di mio interesse, quindi presumo che il problema sia proprio legato al suo stile. Vorrei provare a dargli un'altra probabilità per togliermi ogni dubbio e farmi un'idea più completa riguardo a questo autore, quindi credo che leggerò Cercando Alaska o Teorema Katherine. Il giudizio finale riguardo Città di carta, quindi, è che di base c'era un buon potenziale che poi è stato sfruttato male e frettolosamente, la storia avrebbe acquisito maggior interesse se ci fosse stata maggiore attenzione verso i protagonisti e più spontaneità d'azione dei personaggi.
Il voto complessivo è 2 cuoricini perchè è stata una lettura deludente!