The Oxford Illustrated edition, a cura di R. W. Chapman
Fine. The End.Eccoci davanti ad un classico lieto fine, sì, ma non è questo che importa in un romanzo del genere, semmai ad appassionare è esattamente come siamo arrivati a questo lieto fine, attraverso quale percorso narrativo ed emozionale... E a rattristare è proprio la parola fine!
Quando si chiude un libro che ci ha appassionato tanto, il piacere di aver compiuto un viaggio meraviglioso si accompagna al dispiacere di essere giunti al termine.
Questo è particolarmente vero nel caso di Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio), del quale sembra sempre di non averne mai abbastanza.
Anche grazie al modo in cui proprio la sua Autrice ha architettato l'ultimo capitolo....
Il cap. 60 si apre esattamente là dove si era aperto l'intero libro, cioè sul matrimonio: se all'inizio era solo un pio desiderio da realizzare con ogni mezzo, ora per Mrs Bennet è finalmente realizzato nel migliore dei modi perché vede assai ben sistemate le sue figliole più grandi (sa già che da questo deriveranno in modo del tutto spontaneo uguali delizie anche per le due rimaste nubili).
E qui il capitolo prosegue con un epilogo. Che però non è esattamente un epilogo.
Jane Austen è stata davvero abile nel dipingere il "dopo" di queste sue creature. No, non perché ci abbia dato un quadro completo della vita di Elizabeth e Darcy e di tutti i loro amici e parenti, come sembrerebbe leggendo questo "epilogo".
Greer Garson e Laurence Olivier (R.Z.Leonard, 1940)
Al contrario: proprio perché ci ha concesso solo qualche sguardo di straforo, qua e là, senza troppi particolari, dipingendo brevi scene con qualche pennellata sapiente, ha solleticato ulteriormente la nostra curiosità.
Elizabeth Garvie e David Rintoul (BBC, 1980)
Si potrebbe dire che lei stessa, con questa generosità così parsimoniosa, abbia gettato le basi per la nascita delle opere che da almeno un secolo (cioè da quel Old Friends & New Fancies di Sybil Brinton del 1913) si divertono a colmare gli enormi vuoti che lei, Jane Austen, ha lasciato in balìa della nostra immaginazione.Jennifer Ehle e Colin Firth (BBC, 1995)
Del resto, secondo quanto riferito da James Edward, il nipote biografo, lei stessa nel corso degli anni aveva raccontato che cosa ne era stato di alcune di queste sue creature, a dimostrazione del fatto che neppure lei riusciva a smettere di vivere in simbiosi con le sue "creature" dopo la parola fine, felicemente catturata dal suo stesso stratagemma!Keira Knightley e Matthew Mac Fadyen (Joe Wright, 2005)
Ma resistiamo ancora un poco all'irrefrenabile desiderio di scrivere il nostro personalissimo sequel (o prequel, o riscrittura o qualunque altra variante ci ispiri la fantasia) - e poi, magari, di ricominciare tutta l'avventura da capo - e restiamo dentro al confortevole abbraccio di Pride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) per condividere un
Commento finaledelGruppo di Letturadel Bicentenario diPride & Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio)
Vi ricordo che:
☞ i commenti sono sempre aperti, su ogni post del GdL (perciò, se siete in ritardo, non preoccupatevi!)
☞ questo post è l'ultima occasione per partecipare al Giveaway abbinato a questo Gruppo di Lettura.
Alle 24:00 di oggi, infatti, le iscrizioni saranno chiuse e domani sapremo chi potrà ricevere in regalo una copia dell'audiolibro Orgoglio e Pregiudizio letto da Paola Cortellesi, edito da Emons Audiolibri.
Ma non finisce qui!☞ Vi aspetto per un altro Gruppo di Lettura tra un anno, nel 2014, per festeggiare un altro splendido Bicentenario, quello di Mansfield Park pubblicato l'8 maggio 1814.
E nel frattempo, continueremo a gustarci i nostri tè delle cinque...
Per saperne di più:☞ recensione di Old Friends & New Fancies di Sybil G. Brinton
☞ venite a trovare me e le mie care Lizzies (LizzyGee/Gabriella e LIzzyP/Petra-MissClaire) nel salotto qui accanto, cioè il blog dedicato ai "derivati" austeniani e ispirato proprio al primo romanzo di questo genere della storia: Old Friends & New Fancies