"Le tasse si sa, sono odiose, quella del canone, sembra essere la più indigesta per molti... Quando arriva è un brutto momento, che si rende più cupo con il conto per la realizzazione degli spot, con l'accollo di colpa e tassa a nostro carico. Ancora una volta, qualcosa non quadra e in periodi bui è bene far luce, vederci chiaro. Gli spot, sono 2, forse 3, realizzati all'insegna del colpo di genio e della creatività, ma una smorfia unanime, stavolta senza dubbi, ne accompagna il giudizio. Le polemiche sul fatto bene o male, o sull'utilizzo dei minori sono personali, discutibili (come qualcuno dice degli spot tra l'altro), ma su una cosa c'è certezza: la matematica, da sempre impietosa, con i suoi numeri non lascia spazio ad incertezze. Come quei 120mila euro del costo finale, che valgono doppio in un periodo di crisi come questo.
Per carità, far bene un prodotto di 30 secondi non è economico, ma se pensiamo che la creatività è nostra mentre il resto tutto in appalto, allora la smorfia diventa dolore e rassegnazione perché evidenzia e ribadisce la sfiducia dei dirigenti Rai nei confronti del personale che provano a gestire. Ma sono 600 i dirigenti, ce la faranno vedrete!
Certo, è costato molto. Sarebbe costato meno se avessimo avuto: direttori della fotografia, strumenti per le riprese e parco luci, teatri di posa, montatori, correzione colore...magari con Da Vinci, trucco e parrucco, direttori di produzione, addetti al gobbo, 3D, fonici, i registi poi, manco a parlane…
Già, li avessimo avuti tutti, ci sarebbero costati quasi nulla quegli spot, giusto gli attori. E se invece degli attori ci fossero stati i personaggi veri, quelli che la televisione la fanno tutti i giorni? Parte di quel mondo affascinante che ha ancora un pizzico di magia, la nostra Rai. Quella con cui siamo cresciuti e ancora oggi, nonostante tutto, conta ancora qualcosa, per tanti è LA TELEVISIONE.
Ecco, in questi spot, noi non ce la vediamo la nostra Rai, non se ne coglie il sapore e le intenzioni, e avrebbero dovuto esserci con quel conto da 120mila euro. Caro. Un prezzo giustificato solo dal fatto che nessuno di noi ci ha lavorato e, proprio per questo, diventa ingiustificabile, incomprensibile e odioso come la tassa che richiama."