Non c’è nessuna tragedia, se riesci a seguirmi in questa equazione. Ci sono equazioni che sono più evidenti. Una potrebbe essere questa: io ti amo e pertanto rinuncio al mondo e alla vita per te. E tu ti troveresti con una suora prostrata davanti a te, avvelenata dalle richieste che tu non potresti esaudire e che ti ucciderebbero.
Ma guardami stasera.
Stiamo andando a casa insieme. Io ho conosciuto il piacere. Ma non ti chiudo fuori. Entra nel mio corpo dilatato e gustalo. Io porto la vita. E tu lo sai. Non puoi vedermi nuda senza desiderarmi. La mia carne ti sembra innocente e completamente tua. Potresti baciarmi dove Henry mi ha morso e provare piacere. Il nostro amore è inalterabile. Solo la conoscenza potrebbbe farti male. Forse sono un demone, a riuscire a passare dalle braccia di Henry alle tue, ma una fedeltà letterale per me è priva di significato. Non posso vivere rispettandola. La vera tragedia è che noi viviamo insieme e vicini senza che tu riesca a indovinare questa conoscenza, che siano possibili questi segreti, che tu sappia solo quello che io decido di dirti, che non ci sia traccia sul mio corpo di quello che ho vissuto. Ma anche mentire è vivere, mentire come faccio io.
(Anaïs Nin _ Henry &June)