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“Guardando le immagini di Bordolano vediamo il nostro futuro” (Stefano Geminiani, M5S, Alfonsine, Ravenna)

Creato il 13 novembre 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Il video racconta la serata in cui ad Alfonsine, in provincia di Ravenna, si è finalmente discusso del progetto di stoccaggio della Stogit, del gruppo Eni. Dico finalmente perché la pratica era già avviata e c’erano già Comuni pronti a trattare sulle opere di compensazione: legittimo ma discutibile. Infatti il versamento di denaro o la realizzazione di opere pubbliche in cambio di un impatto ambientale evidente non mitigano nemmeno il danno all’ecosistema e al paesaggio. Non esiste un’equazione tra danno ecologico e denaro, bensì una stridente asimmetria. Quante cose si possono fare versando del denaro? Se questa è la strada da percorrere che resta del suolo? Occorrerebbe una programmazione, però di questi stoccaggi non si vede la pubblica utilità: servono alle aziende che li gestiscono per la loro compravendita di metano con altre aziende estere. E il gas corre per lunghissime condutture che richiedono costosi e impattanti lavori.
Nell’Italia dei guai idrogeologici, delle inondazioni, delle piene, delle case crollate, ci si poteva aspettare di meglio. Questa idea dell’hub internazionale del gas invece risale al decennio scorso e non si è più fermata.

Stefano Geminiani, del M5S di Alfonsine (Ravenna) ha commentato amaramente, vedendo i filmati sui cluster di Bordolano, che da quelle immagini “vediamo il nostro futuro”.
Anche in Romagna c’è chi dice no, e chi invece, come diversi Comuni, ha iniziato subito a trattare per le compensazioni in denaro e forse opere pubbliche.

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